Oggi uno dei titolari ha avuto la brillante idea di interpellarci uno per uno per sapere come va (è una cosa che periodicamente fa, ma che era molto tempo che non faceva).
A domanda diretta, non ho potuto dire che è tutto ok.
Ho dovuto dire che sto male e che sono in depressione. Naturalmente mi sono accollata tutta la responsabilità del mio stato mentale, senza tirare in ballo nessuno.
Purtroppo mi è venuto da piangere e sono stata molto ridicola e patetica.
La maggior parte delle persone che conosco non ha più voglia di lavorare, non ha più energie né motivazioni, è in affanno, stanca e depressiva perché non si riescono a vedere altre possibilità, altri orizzonti. Vorrebbero quasi tutte mollare il lavoro, vivere meglio, rallentare, fare cose belle. Eppure nessuna riesce a sganciarsi da questo correre, perché i soldi servono, perché altro non si trova e quindi è difficile o impossibile pensare di cambiare. Non ci sono nemmeno più il tempo e le forze nel quotidiano per pensare e immaginare altro e provare a realizzarlo. Sembra una trappola, individuale e collettiva. Questa cosa sta diventando sempre più assurda.
Tom Verlaine (1949-2023)
RIP Tom Verlaine