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👁 L'8 giugno era la giornata mondiale degli oceani: si stima che l'attuale modello di sviluppo porterà intorno al 2050 ad uno svuotamento degli ecosistemi marini.

📍 Domenica 5 Giugno, a Palermo, in occasione del NARD (National Animal Rights Day) le Blue Rebels sono scese in piazza per commemorare le vite degli animali non-umani uccisi ogni giorno dalla pesca e dagli allevamenti ittici.

⚠️ Per ribadire ancora una volta che una transizione ecologica deve tenere conto di una trasformazione equa e sostenibile del sistema alimentare.

🌊 Le Blue Rebels rappresentano la vita negli oceani minacciata dallo sfruttamento e dall’inquinamento.

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😱 Uno studio della Fao e del Programma per l’ambiente delle Nazioni Unite stima che sono 640.000 tonnellate le reti da pesca che navigano negli oceani, circa il 10% dei rifiuti totali. Uno studio recente sul Great Pacific Garbage Patch ha rivelato che solo l'ammasso di rifiuti situato nell'Oceano Pacifico settentrionale è composto da 42mila tonnellate di macroplastica, di cui l'86% costituito da reti da pesca.

🔎 Inoltre, secondo lo studio realizzato da 26 biologi marini e pubblicato a marzo 2021 da Nature, le attività ittiche emettono dai 600 milioni a 1,5 miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno, tanto quanto il traffico aereo mondiale.

🎣 Questa è la media delle emissioni provocate dalla pesca a strascico, che contribuisce notevolmente all'eliminazione della biodiversità poiché raccogliendo tutto quello che trova, esemplari adulti e giovani, ostacola il ripopolamento ittico.

🍣 Nelle reti finiscono pesci il cui commercio è vietato dalle convenzioni, come cetacei e tartarughe, o specie in estinzione come lo squalo mako, lo smeriglio, la ventresca, che devono essere ributtate in mare... Spesso però gli stessi muoiono subito dopo per i danni subiti.

🗣 Non staremo qui a guardare la devastazione degli ecosistemi marini senza fare nulla.

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