Occorre lavorare sui nostri privilegi, in primis quello di specie.
Ci teniamo a sottolineare che uno dei principi per aderire al movimento è la nonviolenza radicale, per questo motivo non accettiamo all'interno dei nostri gruppi alcun tipo di atteggiamento violento verbale o fisico, e dunque alcuna forma di discriminazione.
È pur vero che siamo un movimento molto giovane, sopratutto in Italia, esistiamo da poco più di un anno e quando ci troviamo a sostenere situazioni di emergenza come questa è strettamente necessario prendere le distanze da ideologie completamente in contrasto con le nostre.
Non possiamo scendere in piazza per la giustizia animale e il giorno dopo chiudere un occhio allo sgombero di un campo rom.
La giustizia animale riguarda tutte le specie, noi uman3 compres3.
#giustiziaclimatica è #giustiziasociale.
#antispecismo è #antifascismo.
Durante il presidio alla Sfattoria, purtroppo, oltre ad essersi presentate personalità politiche con il palese intento di strumentalizzare la vicenda per la campagna elettorale ed altre a sostenere le proprie ideologie complottiste antivacciniste, è emersa la possibilità di accettare l'aiuto da parte di gruppi neofascisti.
Alcune persone, tra le quali anche una nostra attivista, si sono opposte a ciò, ma, non essendo state ascoltate, hanno preferito non presidiare più il luogo.
Perché, di fronte ad un emergenza come questa, è impensabile accettare l'aiuto di chi dichiaratamente agisce in maniera violenta e discrimina altri esseri umani.
La nostra lotta non è apolitica, tutt'altro.