⚠️ NESSUNA ALTERNATIVA AL MASSACRO? 🦌
Nel Parco del Delta del Po, in particolare nelle zone della Pineta di Classe a Ravenna e del Lido di Volano a Ferrara, vivono circa 1200 daini: sono i discendenti di piccoli gruppi di esemplari fuggiti dalla cattività (ovvero, da allevamenti per la macellazione presenti nei dintorni) negli anni Novanta.
🔍 Secondo l'ente di gestione di tale parco, sono troppi e mettono a repentaglio la flora, in quanto "specie invasiva non autoctona", peraltro quasi del tutto priva di predatori naturali poiché i lupi, per quanto presenti, formano ancora una popolazione troppo esigua.
Con tali motivazioni, il 29 agosto l'ente di gestione del Parco del Delta del Po ha pubblicato un bando (https://albopretorio.comunecervia.it/web/albo-pretorio/albo-pretorio2/-/papca/display/39991?p_auth=c6znKP7p) per affidare in concessione la cattura e la successiva macellazione di circa 1150 daini.
‼️ Per rendere il tutto ancora più "appetibile", viene specificato che
«Il canone di concessione a base di gara da sottoporre a rialzo è pari a euro 0,00 (zero/00 €) annui oltre ad IVA».
👉 Quindi, riassumendo: una specie di animali parautoctona, introdotta nella regione dalle attività umane, che vive in un parco naturale cresce eccessivamente di numero a causa dell'assenza di predatori (imputabile all'azione di caccia sfrenata nei secoli passati), e l'ente che dovrebbe provvedere alla tutela del parco trova come unica soluzione regalare la concessione del massacro di tali animali a privati che ne trarrebbero enormi profitti.
📢 Numerose sono le proteste da parte di associazioni animaliste contro questa decisione crudele e insensata, che pare più motivata da un interesse economico che da una seria indagine scientifica.
👀 Dall'ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) viene una ferma condanna (http://www.enpa.it/it/91137/cnt/i-fatti/daini-del-po-al-macello-enpa-all-ente-parco-condan.aspx):
«Inaccettabile! È quanto di più anti-etico e anti-scientifico un parco possa fare.
Chiediamo: sono state davvero percorse tutte le strade possibili? [...] Sarebbe interessante anche capire quali metodi ecologici di prevenzione sono stati attuati finora. [...] Ricordiamo tra l'altro che in base alla legge nazionale provvedimenti di questo tipo devono essere seriamente e validamente motivati e “motivabili” sotto il profilo scientifico: non basta un generico rischio, occorre andare nello specifico, dimostrando che effettivamente questi animali potrebbero ledere alla natura, alla biodiversità o quant'altro.
Dopo di che si deve comunque costruire un percorso condiviso con le associazioni e le istituzioni scientifiche, non certo facendo riferimento a piani di dieci anni fa, come quello dell’Ispra del 2013 citato dall’Ente Parco».
🗣 Animal Rebellion Italia si unisce alla protesta contro la decisione di massacrare i daini del Parco della Valle del Po!
Uccidere non può mai essere la prima soluzione!
❓Cosa fare per aiutare la protesta:
1️⃣ Firmare questa petizione
2️⃣ Condividere questo appello
❗️Il bando contiene inoltre utili dettagli volti a dimostrare il vantaggio economico di tale operazione:
«- il valore della carne di daino, in Italia, varia tra 4,00 €/Kg per i maschi e 4,30 €/Kg per le femmine e i giovani dell’anno;
- il peso medio utile degli esemplari, tolte la pelle, la testa e la parte bassa delle zampe, è di circa
25 Kg per i maschi e 20 Kg per le femmine e i giovani dell’anno;
- il valore complessivo dei capi presenti, quindi, è di poco superiore ai 100.000,00 euro;
- ragionevolmente, non sarà possibile catturare più di 300 esemplari all’anno nei tre anni di concessione, per complessivi 900 capi ed un valore, quindi, di circa 83.700,00 euro, ossia 27.900,00 euro/anno».