@Buzz @Ca_Gi @cirku17 @linus @barnaut qualcuno ha info su come sta andando l'istanza .org molto affine a .im?

@leo @Buzz @Ca_Gi @cirku17 @linus @barnaut
lo unit hacklab non mi sembra appoggi il fediverso e mastodon come progetto. Ne quanto fatto dal collettivo bida.
Qui c'e' la loro idea di comunicazione
unit.abbiamoundominio.org/noli
e anche sentendo quanto detto ad hackmeeting arkiwi.org/path64/aGFja21lZXRp la loro critica e' molto diversa dalla nostra. E personalmente non la condivido.

@jops Sto ascoltando il podcast ed effettimavamente hai ragione sulle affinità di progetto. Pur con le loro diversità di vedute e l'apparente scetticismo, se una realtà come la loro decidesse di approfondire l'esperimento con lo vedo comunque come un aspetto positivo @Buzz @Ca_Gi @cirku17 @linus @barnaut

@leo @jops @Buzz @cirku17 @linus @barnaut La loro idea é quella di una rete sociale diffusa anziché federata. In effetti già ne esistono. Tuttavia, potenzialmente, se ognuno s’installasse la propria istanza sarebbe possibile avere anche qui degli utenti del tutto indipendenti, ossia c’é la possibilità di far convivere “comunità federate” con singolarità indipendenti.

@Ca_Gi
Mha il punto è che nella realtà la loro idea è senza scambio. O sei dentro un gruppo di affinità organizzatore oppure sei un semplice non tecnico che può solo leggere dei feed.
Manca qualsiasi possibilità di interazione tra utenti. O ti meriti la console e RTFM, oppure ti attacchi (e magaro vai su facebook, che tra l'altro considerano dato che nel loro documento danno consigli di riduzione del danno :byodood: per chi usa quella merda di piattaforma)

@leo @Buzz @cirku17 @linus @barnaut

@Ca_Gi @leo @Buzz @cirku17 @linus @barnaut
Ps: personalmente gli approcci RTFM mi sono sempre stati in culo.

La condivisione è sacrosanta e bisogna sempre creare dei canali di apprendimento.
Ma forzare certi meccanismi, sinceramente, li trovo autoritari.
Può sembrare una bestialità, ma trovo autoritario forzare all'apprendimento di certi strumenti se non se ne ha voglia.
La specializzazione è un male, ma anche non capire che ci sono attiduni e voglie di fare differenti.

@jops @leo @Buzz @cirku17 @linus @barnaut Condivido in toto la tua posizione sull’approccio RTFM: si può pretendere una conoscenza tecnica un po più conscia e preparata di quella attualmente diffusa, ma, senza voler cadere neanche nel dare a tutti la pappa pronta, non si può nemmeno esigere che tutti diventino dei programmatori.

Abbiamo le automobili e tutti sappiamo cambiar una gomma o una batteria, cos’é un freno, una pastiglia o un albero motore, ma non siam tenuti a saperli riparare.

@Ca_Gi @jops @leo @Buzz @cirku17 @linus @barnaut aggiungo: tutta l'ingegneria si appoggia nel considerare, quando può, certe cose solo dal punto di vista di come si usano. In informatica si chiama "information hiding".

@surveyor3 @jops @leo @Buzz @cirku17 @linus @barnaut Ma infatti! La stragrande maggioranza delle persone usa devices digitali per scrivere/leggere/comunicare/informarsi/disegnare e solo quello vuol fare, senza spaccarsi la testa sui meccanismi che permettono di far ciò. Che debba esserci maggior conoscenza dei mezzi, del loro funzionamento e dei suoi pericoli é indubbio, ma assimilare la conoscenza generale alla specializzazione pratica é utopico.

@Ca_Gi @jops @leo @Buzz @cirku17 @linus @barnaut esatto e con le utopie quello che dobbiamo fare (quello che penso io) è lavorare per andare in quella direzione per quanto è possibile nella realtà senza far finta di essere nel mondo utopico ma con cognizione del reale

@Ca_Gi
il meglio è poter scegliere il livello tecnico da 0%-100% a proprio piacimento.

anche un tecnico (come me) potrebbe non avere tempo (come me) o voglia (sempre come me) ma desiderare lo stesso qualcosa che funzioni bene.

l'importante è che chiunque possa ficcarci dentro il naso (sempre come me) 😁
@surveyor3 @jops @leo @Buzz @cirku17 @linus @barnaut

@dom @surveyor3 @jops @leo @Buzz @cirku17 @linus @barnaut Certamente! Che la tecnologia sia FLOSS é solo un bene, e che ad ognun* sia data la possibilità di metterci dentro il naso pure. Quel che é a mio avviso errato é pretendere che tutti DEBBANO metterci il naso anche solo per utilizzarle.
Con tecnologia aperta, una comunità hacker che consiglia ed indirizza e delle tecnologie easy, credo chiunque sarebbe felice.

@Ca_Gi D'accordo. Bisogna però fare attenzione a non cadere in un discorso di delega tecnocratica. La linea è sottile. Per utilizzare la posta elettronica non devo essere in grado di metter su un mail server e fin qui ci siamo. Ma un minimo di consapevolezza dello strumento e delle sue netiquette lo pretendo. Ad oggi invece secondo me questa pratica in vari contesti manca completamente @dom @surveyor3 @jops @Buzz @cirku17 @linus @barnaut

@Ca_Gi ... questo perché non si da alcuna importanza allo strumento. Concetti quali "il medium è il messaggio" (cit. McLuhan) o "la tecnologia non è neutra" sono ai più sconosciuti e questo è un problema. La risposta non è ma creare consapevolezza che la tecnologia almeno un minimo di conoscenza la richiede per non essere sopraffatti da essa @dom @surveyor3 @jops @Buzz @cirku17 @linus @barnaut

@leo @dom @surveyor3 @jops @Buzz @cirku17 @linus @barnaut Esattamente: io posso sapere che l’automobile inquina, ridefinisce la geografia urbana, altera il modo stesso di vivere e pensare il tempo e le distanze. E posso saperlo senza dover essere un meccanico, urbanista o sociologo: la cultura/conoscenza del mezzo é certamente legata alla struttura tecnica dello stesso, ma non é la stessa cosa.

@leo @dom @surveyor3 @jops @Buzz @cirku17 @linus @barnaut Credo che a livello generale servirebbe una maggior alfabetizzazione mediatico-comunicativa e tecnologico-informatica, perché sono aspetti oramai centrali delle nostre vite con cui, volenti o nolenti, si ha costantemente a che fare.

@leo @dom @surveyor3 @jops @Buzz @cirku17 @linus @barnaut Sul fatto che serva maggior consapevolezza siam d’accordo. Quel che dico é che in molti casi questa vien ritenuta sinonimo di “capacità di smanettarci” e questo spaventa ed allontana buona fetta di persone. Paragonando la “comunità hacker” alla “comunità medica” intendo proprio questo: un riferimento culturale che suggerisca a chi non ha voglia/modo di studiare, le cui risorse e strumenti però son aperte a chi invece vuole.

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