L'articolo prosegue citando la crisi abitativa della città ricordando che in Bolognina si trovano ANCORA alloggi a cifre abbordabili ma tralasciando il fatto che proprio le nuove attività che decanta sono il traino all'aumento delle tariffe.
Decanta poi il ''miracolo'' del centro di Bologna ora dedicato ai turisti, senza accorgersi che in tutto l'articolo non viene mai citato nulla di buono per la popolazione locale. >
@kep Il punto è che quando si parla di gentrificazione si parla di -processi- inizialmente calati dall'alto ma che poi si sviluppano su più livelli finendo per coinvolgere anche la gente del posto che, con la prospettiva di guadagni a breve termine, nel lungo termine finisce per cacciar via sé stessa dai propri luoghi (o meglio, la ''sé stessa povera''). Un esempio eclatante si ha coi centri storici di Barcellona e Lisbona.
Città, quartieri e paesi sono di chi li abita ed è parte integrante del suo tessuto sociale. Vero che chi possiede i muri può cacciar via il baretto del dopolavoro per far spazio ad un ''gourmet tipico emiliano'' fighetto e sovraprezzato parte di una catena gestita da pugliesi, ma con questo andazzo che ne è poi del quartiere?
Si rimpiange sempre la socialità perduta negli ultimi decenni >
@kep > ma poi, nel momento in cui bisogna scegliere se favorire/difendere/alimentare tale socialità si preferisce invece agire verso la sua disgregazione a favore di guadagni economici per l'appunto ''disgreganti'': via il centro sociale a favore di appartamenti-dormitorio, via il mercatino dell'usato a favore di un discount, via i negozietti di famiglia a favore di locali da apericena in cui gente di chissà dove si incontra prima di andar a mangiare in gourmet pseudo-tipici e poi tornare a casa loro grazie alla nuova tangenziale a km e km di distanza.
Bologna in questo è emblematico: l'immagine che si sta sviluppando è quella di un centro in cui trovi modenesi e forlivesi che pasteggiano mentre i bolognesi si rifugiano nei centri commerciali della periferia.
E qui la parte più ipocrita: l'articolo dichiara esplicitamente che la Bolognina dovrà affrontare negli anni a venire un ''doppio esame'' consistente nel consolidare la sua anima multirazziale e non farsi gentrificare.
Insomma: il testo elogia i ''miracoli'' gentrificatori imposti dall'alto su città e quartiere, non spende una riga a raccontare la storia del quartiere stesso, promuove le attività che fungono da volano all'aumento dei prezzi che sta frantumando la comunità del quartiere scacciando in primo luogo le famiglie di origine straniera ma poi si addossa sulle spalle degli abitanti del quartiere la responsabilità di mantenerne la multiculturalità non opponendosi alla gentrificazione ma preferendogli una sorta di 'gentrificazione buona, non ''svilente''.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/01/11/bologna-il-quartiere-della-bolognina-si-candida-a-diventare-il-volto-nuovo-e-cosmopolita-della-citta/5659385/