La nostra schiava di famiglia - Cosa vuol dire nascere e crescere nell'America degli anni '60 in una famiglia composta da genitori, figli ed una schiava che viene sfruttata e maltrattata a cui è negata una vita, non vien dato alcun compenso nè cure mediche? Un racconto autobiografico su Internazionale: https://www.internazionale.it/notizie/alex-tizon/2020/05/22/schiava-di-famiglia
@Ca_Gi Dal punto di vista del figlio/narratore non e' stato poi cosi' difficile, no? Ha avuto una schiava tutta la vita, anche se da adolescente gli dispiaceva. Poi da vecchio ha avuto una domestica a cui dava la paghetta, ma a cui chiedeva di non fare nulla. La domestica faceva tutto lo stesso. Poi ha pianto quando e' morta.
Mi sembra un parallelo abbastanza azzeccato con la storia degli afroamericani ed i loro padroni. Schiavizzati per secoli, poi alcuni bianchi si sono sentiti in colpa ed hanno deciso di dar loro la paghetta tenendoli a fare piu' o meno gli stessi lavori di sempre.
@tenib Allo stesso tempo la vicenda narra pure della difficoltà di "concepirsi altro" della donna-schiava che pur essendo conscia della situazione non è in grado di far altro che perpetuare la situazione in cui si ritrova; parla di tutto ciò che scaturisce da questa situazione (ad un certo punto la sola vera casa in cui si senta tale è quella in cui deve servire); e parla dei modi in cui si vien educati a normalizzare situazioni inaccettabili.
@tenib Il rischio di una lettura autoassolvente in effetti c'è, ma non mi pare che ciò avvenga qui. Noto piuttosto una situazione sbagliata fin da principio che se affrontata di petto avrebbe comunque fatto danni portando ad una situazione non migliore (famiglia sfasciata, Lola senza un posto dove andare). Osservata dal punto di vista delle persone coinvolte la vicenda rivela i tratti drammatici di un meccanismo irrisolvibile proprio a causa della chiusura nel microcosmo-famiglia in cui difatti le contraddizioni sono esposte solo quando vengono a contatto col mondo esterno (il dover mentire ad amici e vicini sul ruolo di Lola, la sua paura nei confronti di un mondo tecnologico con cui, stando sempre in casa, non ha alcuna dimestichezza...
@chainofflowers @Ca_Gi @tenib scusate, al di là del merito dell'articolo, che è certamente di una portata notevole, io ricordo di aver letto l'originale almeno un anno fa e che di sicuro era già stato tradotto e pubblicato da internazionale subito dopo l'uscita. Come mai è stato ripubblicato adesso, con data di adesso?
@Ca_Gi @tenib
una situazione sbagliata fin da principio che se affrontata di petto avrebbe comunque fatto danni portando ad una situazione non migliore
è esattamente questo che fa più male, oltre all’empatia con il narratore.