Vaccino Pfizer/BioNTech e open source
Sorgono varie perplessita' davanti all'annuncio della Pfizer di avere un vaccino che 'funziona al 90%'. Non sono pubblici ne' peer reviewed i risultati, chi li ha annunciati conta di guadagnarci tanti $$$, si conosce solo l'efficacia a breve termine, non si sa chi siano il 10% su cui non ha effetti (magari proprio i piu' vulnerabili), e' difficile trasportare un medicinale che deve restare sotto i -80 gradi Celsius ecc.
Ma ok, forse abbiamo una soluzione. Quello che persino i produttori ammettono e' che ci sono difficolta' a rifornire tutti i Paesi interessati.
Uhm... le difficolta' sarebbero eliminate se la 'ricetta' fosse open source e tutti gli impianti pubblici e privati del mondo ci lavorassero su! Ma no, il profitto davanti alle sorti dell'umanita'.
Meritiamo l'estinzione.
@retrorobobotnik89 @tenib Se dal mondo della medicina (e quindi dei vaccini) fosse rimosso ogni interesse di tipo economico ecco che Puff!! Scomparirebbero i fondamenti di dubbio di gran parte degli antivaccinisti.
Il movimento #NoVax difatti sii riconferma costantemente come una "macchina" atta ad attrarre timori anticapitalistici rendendoli inoffensivi per il capitalismo.
@retrorobobotnik89 Si, le generazioni più giovani tendono ad esser meno complottarde ma non so fino a che punto ciò debba esser ritenuto positivo: ho l'impressione che ciò derivi da una maggior disponibilità a prender per buono ciò che è accettato dallo status quo @tenib
Infatti, anche qui andrebbero fatte ulteriori distinzioni, tra chi accetta uno status quo (che ogni tanto ha qualche barlume di razionalità, OGNI TANTO), oppure chi ha una razionalità critica tale da mettere in discussione anche le contraddizioni dello status quo senza cadere nei complottismi. E' un casino immenso e inutile dire, è davvero scontato, che o ci pensa la scuola (in qualsiasi forma) oppure la china mi pare sempre peggiorw
@Ca_Gi @retrorobobotnik89 @tenib scollegare, anche se solo "idealmente", le case farmaceutiche dal mondo del business e' la roba piu' anacronistica che abbia mai sentito. Va be' che siamo nel 2020, dove tutto pare possibile, anche un movimento #siVax apertamente a favore di industria del farmaco e del controllo sociale.
Infatti un ipotetico #siVax dovrebbe avere la capacità di criticare tutti quegli aspetti di potere economico e di profitto dell'industria farmaceutica che sono un danno per il diritto alla salute e, nei fatti, ci fanno stare tutti più male. Anche se, dati alla mano, i principali introiti delle case farmaceutiche non vengono dai vaccini ma da altri tipi di farmaci. Battersi per una "farmacia" al servizio dei cittadini dovrebbe essere il punto 1 di qualsiasi #siVax
@retrorobobotnik89 @Ca_Gi @tenib Non riesco bene ad immaginarmi questo ipotetico #siVax che da un lato chiede i vaccini alle multinazionali del farmaco, contemporaneamente chiede alle stesse di farlo "al servizio della salute dei cittadini", e per ultimo ritiene pure di battersi contro il potere economico e di profitto. Ecco, sono tre cose che non vedo come possano plausibilmente stare insieme (a meno che non si creda alla propaganda "filantropica" alla Biden & co)
Non esiste infatti questo #siVax, purtroppo. Ma finché i vaccini li danno le multinazionali, che si fa? Io senza vaccino contro la meningite avrei potuto ammalarmi qualche anno fa, e se avessi avuto un vaccino per il virus che ho preso anni fa, adesso non avrei tutti i problemi che ho. Che questa cosa sia in mano a multinazionali è un problema gravissimo, ma non squalifica, a mio parere, l'utilità medica dei vaccini.
@retrorobobotnik89 @Ca_Gi @tenib La scelta in ambito sanitario di ogni persona e' e deve rimanere insindacabile, e' l'idea della "libera scelta". Mai come oggi quest'etica di base e' stata messa sotto scacco da una propaganda violentissima, che vuole ridurre all'impotenza individui che si curano come meglio credono. Per raggiungere questo obiettivo la campagna denigratoria verso chi rifiuta il diktat vaccinale assume i toni rozzi che conosciamo, miglia distanti dal confronto "scientifico"
@retrorobobotnik89 Appunto. Se da un lato si fa un discorso ideale su sanità e ricerca pubblica e dall'altro -in questo momento storico- bisogna fare i conti con sanità e ricerca in mano privata, quel che fa la differenza è la scientificità che ci sta dietro (termine-cappello con cui qui riassumono anche tracciabilità, valutazione di terze parti ecc. ecc.) @rafano @tenib
C'e' una contraddizione enorme in vista, ingigantita in questa pandemia. Da un lato hai tutta la sfera pubblica in panne, dall'altro pochi privati che possono contribuire ad alleviarne la causa. Ma questi privati sono finanziati dalla spesa pubblica prendendo comande in anticipo rispetto ai risultati!
Quello che ci abbiamo urlato nelle piazze per tanto tempo (es. Fiat) vale tanto piu' ora. Se i soldi vengono dal pubblico i profitti/brevetti non devono andare al privato. Ed alla facile obiezione liberista si puo' altrettanto facilmente mostrate che gia' ora gli stati stanno usando metodi di coercizione estremi (chiusure) su alcune imprese per il bene pubblico, almeno secondo la vulgata comune.
@Ca_Gi @retrorobobotnik89 @tenib rilancio da qui. Secondo me è anche più profondo di questo: è la mentalità "scientista", cioè la scienza* come dogma che ti dice "devi credere perché lo dico io", che aiuta a generare i NoVax. Poi questa mentalità è al servizio di quelle logiche già dette, ma non spiegano *tutto", vedi i terrapiattisti.
Tutte le comunità scientifiche dovrebbero interrogarsi a fondo sul loro approccio, invece di "sburionare".
* Definire la medicina come scienza o come tecnica è argomento da dibattere ma forse in separata sede.
@scaramouche88 I fattori che portano ad abbracciare complottismo vari sono diversi e certo non si possono ridurre ad una chiave unica: c'è la mancata fiducia verso ciò che vien calato dall'alto (es. finti allunaggi) pulsioni di classe (es. rettiliani), paura nei confronti di multinazionali e istituzioni compiacenti (es. novax), rifiuto ad abbandonare il proprio stile di vita (es. scie chimiche), ecc.
Lo scientismo, che è in soldoni il risultato di un approccio "clericale" alla scienza, contribuisce notevolmente a creare quel divario che viene poi riempito dai complottismo ed è quindi necessario combatterlo. @retrorobobotnik89 @tenib
@Ca_Gi @retrorobobotnik89 @tenib esattamente in questo senso gli scienziati sono in parte *colpevoli* del clima attuale, ma non di certo i soli. Però anche solo ammettere che dietro ogni cospirazionismo ci sono domande reali è difficile per molti.
(Poi il "corpo intermedio" del divulgatore scientifico o non esiste o è YouTube o si basa solo su metodi "discendenti"...)
@scaramouche88 Concordo, specificando però nuovamente che in questo discorso il mondo scientifico ha delle responsabilità non per via della scienza in sè ma per via del modo di porsi rispetto ai non addetti ai lavori. Solitamente le "persone di scienza" non sono anche "persone di comunicazione" ed i fondi per la ricerca solitamente non coprono formazioni in comunicazione. Poi ci si mettono anche i media che a-do-ra-no narrare la scienza come una sorta di magico mumbo jumbo e voilà: il risultato è quel che vediamo. @retrorobobotnik89 @tenib
Mi ricorda tutto ciò il vecchio dibattito che c'era in Italia a fine ottocento tra le scuole positiviste e quelle storiciste. Il problema era sempre la feticizzazione del dato "positivo", come se fosse incontrovertibile, mentre la scienza ha dato i suoi migliori risultati quando ha dubitato di se stessa. I media poi hanno una colpa inaudita. La buona divulgazione in questo paese nemmeno esiste.
@retrorobobotnik89 @Ca_Gi @tenib è brutto da dire, ma lo scontro tra quelle due scuole non è ancora finito. Permane sotto traccia nelle discussioni sui temi che scottano...
Quando penso che nemmeno negli ERC (i più grossi fondi europei di ricerca) ci sta una parte del bugdet che è vincolato alla divulgazione, mi viene un travaso di bile.
@Ca_Gi
Assolutamente d'accordo, e non solo, intorbidano anche le critiche corrette alle logiche del profitto del mondo della medicina. Ma mi stupiva il dato generazionale, ovvero, c'è una distorsione cognitiva più accentuata in certe età che in altre, e la cosa mi sembrava sociologicamente interessante.
@tenib