(RT - Internazionale) Nel luglio 1997 il mensile statunitense Wired, all’epoca una delle voci della Silicon valley californiana, fece una copertina intitolata “Il lungo boom”. Prevedeva venticinque anni di benessere e prosperità per tutti. Ma, forse per stemperare l’ottimismo, aveva indicato dieci cose che potevano andare storte. E il fatto che molte siano già successe non mette di buon umore.
- Le tensioni tra Cina e Stati Uniti si intensificano in una nuova guerra fredda che rasenta la guerra calda
- Le nuove tecnologie si rivelano un fallimento. Non fanno aumentare la produttività né spingono l’economia
- La Russia si trasforma in un regime corrotto gestito dalle mafie o si ritira in un nazionalismo che minaccia l’Europa.
>>>
>>>
- I prezzi dell’energia vanno alle stelle. Le convulsioni in Medio Oriente interrompono le forniture di petrolio e la produzione di energia da fonti alternative non riesce a concretizzarsi.
- Una moderna epidemia di influenza o un suo equivalente si diffondono a macchia d’olio uccidendo più di 200 milioni di persone.
- Un contraccolpo sociale e culturale arresta il progresso. Gli esseri umani devono scegliere di andare avanti. Solo che potrebbero non riuscirci”
@Ca_Gi a riprova del fatto che per credere al benessere capitalista bisogna ignorare qualsiasi nozione di geopolitica, storia, ecologia, biologia etc...