Nel 1996 uscì un librochiamato "Segmenti e bastoncini". L'autore, nel portare avanti una critica alla riforma della dell'epoca, esponeva tutte le sue preoccupazioni sul futuro della scuola e di conseguenza dell' e cultura generale della popolazione occidentale. La tesi di fondo è che ormai i moderni sistemi di produzione non necessitano più di masse di lavoratori specializzati come è stato nel corso del '900 ma anzi, venga ormai preferito un modello basato su una elite di pochi tecnici di alto livello contrapposto a una massa cui serve quel tanto di istruzione per poter essere buoni consumatori. Criticato all'epoca della sua uscita, con gli anni i fatti gli han dato sempre più ragione con riforme scolastiche peggiorative perfettamente bipartisan. skuola.net/libri/lucio-russo-s

Nel secondo post dei @Wu_Ming_Foundt su social network e comunicazione digitale si toccano diversi punti affrontati spesso qui su Bida, ad esempio per il progetto : dallo scopo di stare su un S.N. al modo in cui, proprio a causa della natura dei S.N. stessi, questi alterino la natura di ogni discorso fatto su di essi.
wumingfoundation.com/giap/2019

Oggi i @Wu_Ming_Foundt han pubblicato la prima parte di una lunga riflessione sui social media, le differenze tra il modo in cui si propongono e ciò che effettivamente sono, gli effetti che provocano e sull'impossibilità di starci dentro senza esserne plasmati.
Osservazioni che abbiamo fatto più volte qui su Bida, specie per il progetto e che qui vengono esposte in modo lineare: wumingfoundation.com/giap/2019

Quoting @marcobenini from Twitter:

'Adolescence is a sea of uncertainty, but teachers can help navigate it. So what do they need in school? The simple answer is, "Everything."

t.co/b8VIpPP0FS

Un principio centralissimo nel discorso critico sui social media é quello del 'Fear Of Missing Out' (FOMO) ossia la paura di perdersi le 'cose' del momento, siano queste polemiche social o un video appena uscito ecc. Il FOMO é quella cosa che ti porta a discutere dell'argomento del giorno anziché di ciò che vorresti parlare davvero, é quella cosa che spinge tutt* a veder le stesse cose e far schizzare in alto le visualizzazioni di video scemi su YouTube. É un forte impulso che ci omogeneizza.

Avevamo già trattato il concetto nel progetto ma mi sembra che il termine FOMO non sia mai stato usato. Lascio qui questo post a 'mo di appunto.

In Finlandia si porta avanti da anni un programma scolastico di educazione ai media digitali ed autodifesa dalle fake news. Si insegnano gli strumenti da utilizzare ed a interpretare le sottigliezze comunicative. E funziona! Uno dei punti chiave é snobbare Facebook. edition.cnn.com/interactive/20

L’identità digitale collegata pubblicamente alla propria identità reale non impedisce flame e trolling ma può portare a forme di silente autocensura in quanto funge da sistema di controllo wired.it/internet/regole/2019/

Volete crescere i vostri figli nell'idea che é normale essere ipercontrollati 24/24 e che qualunque cosa faranno sarà monitorata, registrata ed utilizzata contro di loro? Ora é possibile: troyhunt.com/how-to-track-your Perché tirarli su insicuri, sottomessi e un pò paranoici é quello che vogliamo, giusto?

(m) segnalo un post attinente al progetto riguardante , un’idea di educazione digitale nata in Svezia butac.it/iosonoqui-jagarhar/

A proposito di Echo chamber e delll'influenza degli algoritmi di Youtube che ti suggeriscono il "prossimo video" da vedere: feedproxy.google.com/~r/Disinf

(m) Like e Retweet come strumenti di conferma di ciò in cui si crede

(m) Progetto - una serie di video carini di una giornalista che tenta di eliminare i big 5 tecnologici (Amazon, Apple, Microfoft, Google, Facebook) dalla propria vita: gizmodo.com/tag/blocking-the-t

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