Quando qualcuno vi dirà che siamo tutti sulla stessa barca, che per uscire dalla crisi dobbiamo fare tutti uno sforzo, ricordategli questo: tra il 1° gennaio e il 31 marzo 2021 in Italia sono morti sul lavoro due persone al giorno: 185 lavoratori morti. Gli infortuni sono stati 82.634. Sono numeri da guerra. E tutti questi morti e feriti per cosa? Per essere competitivi sul mercato, ossia per aumentare il tasso di profitto dei padroni. E infatti più aumentano i ritmi e i tempi di lavoro più aumentano i morti e i feriti. Il rapporto è di proporzionalità diretta. Ma se a beneficiarci sono i padroni, a rimetterci siamo noi. Ribaltare questa società, abolire il lavoro salariato, costruire un modo di produzione che non si fondi sulla proprietà privata dei mezzi di produzione è una necessità vitale. Oggi, come un tempo.
@Controtempi anche per questo:
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