Parte 5

Quest'uomo, vedendo che non poteva proseguire a causa della roccia, cercò di spostarla per farsi un varco, si affaticò molto ma tutti i suoi sforzi furono vani.

Ciò vedendo si sedette pieno di tristezza e disse: che sarà di me quando verrà la notte e mi sorprende rà in questo isolamento, senza cibo e senza alcuna difesa, nell'ora in cui le belve feroci escono in cerca di preda? E mentre era assorbito in questi pensieri sopraggiunse un altro viaggiatore che fece ciò che avevafatto il primo e avendo constatato di essere altrettanto impotente a smuovere la roccia si sedette in silenzio e abbassò la testa.

Dopo di loro ne vennero molti altri e nessuno poté smuovere la roccia e grande era il loro timore.

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Parte 6

Infine uno di loro disse agli altri: fratelli miei, preghiamo il Padre nostro che è nei cieli perché forse avrà pieta della nostra sciagura. Queste parole furono ascoltate ed essi pregarono di cuore il Padre che è nei cieli.

E quando ebbero pregato colui che aveva detto: preghiamo, disse ancora: fratelli miei, ciò che nessuno di noi ha potuto fare da solo, chissà se non riusciremo a farlo tutti insieme?

Ed essi si levarono e tutti insieme spinsero la roccia e la roccia cedette ed essi proseguirono per la loro strada in pace.

Il viaggiatore è l'uomo, il viaggio la vita, la roccia le miserie che egli incontra a ogni passo sulla sua strada. Nessun uomo sarebbe in grado di sollevare da solo quella roccia ma Dio ne ha misurato il peso in modo che non possa mai fermare coloro che viaggiano insieme.»

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Parte 5

Quest'uomo, vedendo che non poteva proseguire a causa della roccia, cercò di spostarla per farsi un varco, si affaticò molto ma tutti i suoi sforzi furono vani.

Ciò vedendo si sedette pieno di tristezza e disse: che sarà di me quando verrà la notte e mi sorprende rà in questo isolamento, senza cibo e senza alcuna difesa, nell'ora in cui le belve feroci escono in cerca di preda? E mentre era assorbito in questi pensieri sopraggiunse un altro viaggiatore che fece ciò che avevafatto il primo e avendo constatato di essere altrettanto impotente a smuovere la roccia si sedette in silenzio e abbassò la testa.

Dopo di loro ne vennero molti altri e nessuno poté smuovere la roccia e grande era il loro timore.

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Parte 4

Ma fra gli uomini alcuni hanno più forza, fisica o morale, o più volontà e cercano perciò di assoggettare gli altri quando l'orgoglio e la brama soffocano in loro l'amore per i fratelli.

Dio sapeva tutto ciò e perciò ha comandato agli uomini di amarsi perché fossero uniti e perché i deboli non cadessero sotto l'oppressione dei forti.

Perché colui che è più forte di uno solo sarà meno forte di due e colui che è più forte di due sarà meno forte di quattro e così i deboli non avranno nulla da temere amandosi reciprocamente e restando veramente uniti.

Un uomo viaggiava in montagna, arrivò in un luo go dove una grande roccia ostruiva il sentiero e fuori di esso non c'erano altre uscite né a sinistra né a destra.

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Parte 3

Che cosa c'è di più debole del passerotto, di più disarmato della rondine? Eppure, quando si profila un uccello da preda, le rondini e i passeri riescono a scacciarlo radunandosi intorno a lui e attaccandolo insieme.

Seguite l'esempio del passero e della rondine. Colui che si separa dai suoi fratelli, la paura lo accompagna passo passo, si siede accanto a lui quando riposa e non lo lascia nemmeno nel sonno.Dunque, se vi si chiede: quanti siete? rispondete noi siamo uno perché noi siamo i nostri fratelli e i nostri fratelli sono noi.

Dio non ci ha creati né piccoli né grandi, né signori né schiavi, né re né sudditi: ha fatto tutti gli uomini uguali.

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Parte 2

«Quando un albero è solo, è battuto dai venti e viene stati da spogliato facilmente delle sue foglie e i suoi rami, invece di alzarsi, si abbassano come se cercassero la terra.

Quando una pianta è sola non trova riparo contro che l'ardore del sole, langue, si inaridisce e muore. L'uomo solo è curvato a terra dal vento del potere e l'ardente brama dei grandi della terra assorbe la linfa che lo nutre.

Non siate dunque come la pianta e l'albero che stanno soli ma unitevi, sostenetevi e proteggetevi reciprocamente.

Finché sarete divisi e ognuno penserà solo a sé potrete aspettarvi soltanto sofferenza, dolore e oppressione.

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Parte 1

Ho recentemente trovato per caso in una bancarella l'opera "Parole di un credente" (pubblicata nel 1834) del presbitero, teologo e filosofo francese Félicité Robert de Lamennais (non posso dilungarmi troppo, purtroppo, ma la sua storia è interessantissima. it.m.wikipedia.org/wiki/F%C3%A): ho trovato bellissimi molti passaggi e vorrei riportare un piccolo estratto.

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