Mahmoud Abu Rish sognava di tornare nella sua terra. La Corte Suprema israeliana ha distrutto il suo sogno.
"Un'ulteriore prova del ruolo chiave che la Corte Suprema ha svolto nel consolidare la supremazia ebraica e il regime di #apartheid in Cisgiordania".1
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" “Il 1° settembre torneremo nelle nostre terre”, aveva detto poco tempo fa Mahmoud Abu Rish, del villaggio cisgiordano di #Burqa, a suo figlio.
La scorsa settimana ha raccontato come quel sogno si sia infranto.
Il presidente della CorteSuprema Hayut e i giudici Vogelman e Willner hanno cancellato una petizione volta a rimuovere l'avamposto illegale di Homesh dalla terra di Burqa, legittimando gli atti di furto e di esproprio dei coloni di #Homesh, compiuti con l'aiuto del governo.
Una battaglia durata anni si è conclusa con un'amara delusione.
La petizione era stata presentata dall'ong israeliana #YeshDin, Volontari per i diritti umani, e da proprietari terrieri palestinesi di #Burqa, vicino a #Jenin. 2
Questi ultimi hanno riposto la loro fiducia nel sistema giudiziario israeliano e si sono presentati alle udienze del caso nonostante tutte le difficoltà, la dipendenza dai permessi di ingresso, l'umiliazione durante i controlli di sicurezza all'ingresso e la lingua straniera.
I firmatari chiedevano al tribunale di ordinare allo Stato di sgomberare i coloni che occupano abusivamente la loro terra e di consentire loro un accesso libero e sicuro alla stessa.
La petizione era stata presentata nel 2019 come ultimo passo di una lunga battaglia legale.
I giudici hanno trascinato le udienze per anni, durante i quali l'avamposto è cresciuto e si è radicato. 3
Negli anni si sono verificati innumerevoli violazioni della legge: violenze contro i villaggi vicini, distruzione di proprietà, costruzioni illegali ed eventi di massa organizzati in violazione della legge e degli ordini militari.
Mentre tutto questo accadeva, lo Stato prometteva alla corte di far rispettare la legge e di sfrattare i coloni al momento opportuno.
Ma il momento non è mai arrivato.
L'atto finale del dramma è arrivato con la formazione dell'attuale governo.
La Knesset ha abrogato la legge sul disimpegno e di conseguenza gli edifici dell'avamposto sono diventati 2 piccole isole di terra statale in mezzo a un mare di terra palestinese di proprietà privata. 4
L'avamposto è stato ricollocato con il permesso dell'esercito, dopo che il ministro della Difesa ha ordinato al capo del Comando centrale dell'esercito di consentire questa consapevole violazione della legge.
Circa un giorno prima che la Corte Suprema si pronunciasse, sono state presentate le dichiarazioni giurate di due ex capi del Comando Centrale, Nitzan Alon e Gadi Shamni.
Entrambi affermano che l'avamposto è un peso ingiustificato per la sicurezza e che negare ai palestinesi l'accesso alle loro terre e minare lo stato di diritto porterà alla violenza. 5
Ma invece di intervenire in difesa dello Stato di diritto e dei palestinesi i cui diritti erano stati palesemente violati, i giudici della Corte Suprema hanno rapidamente cancellato la petizione sostenendo che la situazione fattuale e normativa era cambiata e quindi la petizione era diventata superflua.
Con questa sentenza, la Corte ha aperto la strada alla creazione di un nuovo insediamento e al continuo danneggiamento delle persone che hanno diritto alla terra.
La presenza di coloni violenti nell'area è diventata permanente e autorizzata.
Ulteriori terreni sono stati confiscati per garantire la loro sicurezza. 6
Una modifica dei confini giurisdizionali del Consiglio regionale della #Samaria ha rivelato l'ambizione di espandersi in direzione di altre terre statali che sono anch'esse isole isolate e circondate da terre palestinesi di proprietà privata.
La cancellazione della petizione rivela i timori dei giudici nei confronti di questo governo estremista che minaccia la Corte.
E come sempre, il prezzo di questa paura della destra viene pagato dai palestinesi. 7
Venerdì scorso, Qosai Mi'tan è stato ucciso da un israeliano su un terreno di un altro villaggio chiamato Burqa, vicino a #Ramallah.
A prima vista, non c'è alcun collegamento tra questi casi, a parte il nome Burqa, condiviso da entrambi i villaggi.
Ma solo a prima vista.
Questi due villaggi con lo stesso nome si trovano a 50 Km. di distanza l'uno dall'altro, ma hanno destini simili.
#Homesh e #OzZion sono due avamposti illegali (tra i tanti) che sono stati fondati su terreni palestinesi di proprietà privata, e dove i residenti usano spesso la violenza contro i palestinesi che vivono nei villaggi vicini per appropriarsi di ancora più terra. 8
L'escalation di violenza dei coloni e i passi da gigante compiuti verso l'annessione sono il risultato della condotta dell'intero sistema: dall'esercito, che protegge i trasgressori, alla polizia, che chiude i casi contro di loro, al governo, che legalizza questi crimini, e infine alla Corte Suprema, che approva l'intero processo.
In un momento dove i manifestanti si battono per proteggere la Corte Suprema come simbolo di democrazia e difensore dei diritti umani, i giudici hanno dimostrato che per i palestinesi in Cisgiordania non c'è legge ne protezione.
L'imbarazzante sentenza dei giudici costituisce un'ulteriore prova del ruolo chiave che la Corte Suprema ha svolto nel consolidare la supremazia ebraica e il regime di #apartheid in Cisgiordania." 9
Ziv Stahl, direttrice esecutiva di #YeshDin, l'ong che ha presentato la petizione per lo sgombero di Homesh insieme ai proprietari terrieri di Burqa (vicino a Jenin) e rappresenta la famiglia di Qosai Mi'tan di Burqa (vicino a Ramallah). 10