È morto #Pansa, uno dei più noti e spudorati spacciatori di menzogne sulla Resistenza. Uno che dagli anni duemila ha diffuso a livello mainstream roba uscita direttamente dalla propaganda delle SS, fantasie pornografiche antipartigiane prive di riscontri e narrazioni giustificazioniste naziste basate sui semplici ''m'ha detto'' di vecchi repubblichini o fantasie ingigantite col tempo.
Uno che ha spacciato per ''storia'' qualsiasi racconto buono a confermare la sua posizione antiresistenziale senza badare al fatto che si trattava di racconti incoerenti, senza prove, senza testimonianze attendibili e che contraddicevano la storia accertata e documentata.
Uno che s'è speso nell'usare diversi trucchi giornalistici per ''confezionare'' in forma da salottino questa robaccia.
https://medium.com/@nicolettabourbaki/in-morte-di-giampaolo-pansa-2c1827d0d260
Il metodo con cui #Pansa confezionava i suoi libri pseudostorici è rimasto più o meno sempre lo stesso. Innanzitutto raccoglieva libri e riviste pubblicati negli anni '80 e '90 da e per neofascisti in cui qualcuno s'era preso la briga di metter per iscritto quelle storie che prima eran rimaste confinate alle chiacchere dei circoli repubblichini e che spesso non erano altro che la versione dei fatti diffusa dalla propaganda nazista dell'epoca con l'aggiunta di dettagli porno-horror.
Pansa prendeva queste storie e rimuoveva la maggior parte dei nomi e dettagli sensibili in modo da non accusare nessuno direttamente ed evitare di dover esser chiamato a giustificare le proprie accuse (lanciava il sasso e nascondeva la mano, insomma...).
I dettagli porno-horror però no: quelli li lasciava. >
> Quindi realizzava una generica cornice letteraria artificiosa, tipo il racconto di una ricercatrice che presentava le proprie ricerche sulla resistenza, in cui inseriva i propri riassunti delle vicende, edulcorati come già detto. Grazie a tale cornice il testo rientrava nel romanzo e così facendo si smarcava ulteriormente dal dover rispondere della correttezza di ciò che affermava.
Essendo i suoi dei romanzi e non delle inchieste, di nessuno dei dati che riportava vi eran le note, rendendo difficile andare a ricostruire le sue fonti e verificarne la correttezza.
Insomma: filtri, su filtri, su filtri per lanciare accuse ma senza dover render conto della veridicità delle proprie affermazioni. >
@Ca_Gi A molti passerebbe la voglia se capissero che è un gioco pericoloso, però hai anche ragione a dire che l'ideologia non morirebbe con loro
@Passiflora_Caerulea Prima ancora che all'aspetto ideologico punterei il dito sul metodo. O meglio, sull'assenza di metodo di autori come Pansa che:
1- non presentano note,
2- mettono sullo stesso piano storia e memoria (fatti documentati e ricordi/opinioni/fantasie del nonno).
3- non si preoccupano delle incoerenze logiche nè di contraddire fatti ben documentati.
4- antepongono l'emozionalità al rigore.
5- procedono per accostamenti personali e ispirazioni anziché con ordine e criterio.
6- agiscono in modo ambiguo per non affrontare verifiche serie.
7- Ripropongono storie basate sempre sugli stessi topos psicologici ricorrenti.
Ecco, questi son tutti campanelli d'allarme immediati che può verificare anche chi pensa che l'autore in questione sia in buona fede.
@Ca_Gi D'accordo, però il metodo è manifestazione delle sue convinzioni.
L'articolo dice che il suo metodo è sovente stato criticato, e da più parti, quindi è evidente che Pansa sapeva benissimo quello che faceva e il suo non era solo un benigno 'vizio di forma'
@Passiflora_Caerulea Pansa sicuramente era ben conscio dell'inaffidabilità delle putride fonti che usava! Quel che dico è che secondo me è più semplice ed effettivo rendere evidente che un autore riporta affermazioni senza alcuna serietà di metodo che porre l'accento solo sulle sue motivazioni ideologiche: se Tizio riporta affermazioni scopiazzate da testi di gente che non può dimostrare nulla di quel che dice è in errore, punto.
@Passiflora_Caerulea Il fatto è che morto Pansa non muore il pansismo. Quel modo di fare furbesco e impreciso, l'uso spudorato di memorie non verificabili e fonti non attendibili resta cosa diffusa. Quanti presentatori TV fanno altrettanto!!