Il 17 maggio, approfittando dell'emergenza coronavirus, il Teatro Nazionale di #Tirana è stato abattuto fra le proteste dei cittadini.
"...il progetto del nuovo complesso edilizio che prenderà il posto del vecchio Teatro, destinando solo un’esigua parte della volumetria complessiva a un nuovo teatro, mentre il resto sarà dedicato ad un grande centro commerciale e a residenze di lusso."
https://www.dinamopress.it/news/fascino-effimero-dellarchistar-demolizioni-corruzione-tirana/
potrebbe diventare (e in parte lo è già) un grosso problema politico , tanto che la politica militare in questo momento è focalizzata sui turbolenti e potenzialmente rivoluzionari movimenti urbani."
https://militantduquotidien.blog/2017/09/19/mobastacemento-film-sulla-citta-neoliberista/
Alla fine dei conti, l'urbanistica ai tempi della città neoliberista è uguale dappertutto e la foga "rigeneratrice" che ha colpito e abbattuto il vecchio Teatro Nazionale di Tirana è la stessa che a #Modena intende, ad esempio, ristrutturare l'area dell'ex Amcm col Teatro delle Passioni che verrà "riqualificato" in un pacchetto che prevede anche nuove palazzine e un centro commerciale. Si demoliscono pezzi di città cancellando anche parte della sua memoria (si pensi a Milano con San Siro ma gli esempi potrebbero essere tantissimi).
Torna centrale una riflessione di David Harvey: "Il come affrontare la questione dei lavoratori impoveriti, precari ed emarginati, che ora costituiscono il blocco maggioritario e probabilmente più rappresentativo della forza lavoro in molte città capitaliste, potrebbe diventare ...