CASO COSPITO: VIETATO PARLARE…CON RADIO ONDA D’URTO? https://www.radiondadurto.org/2023/01/23/caso-cospito-vietato-parlare-con-radio-onda-durto/ #INEVIDENZA #NAZIONALI #carcere #cospito #41bis #milia
Trent'anni dopo quell'intervista, i Kina riempono ancora l'immaginario di diverse generazioni di ribelli, nonostante gli anni fuggano via, e il punk hc non sembra affatto morto, ma tende a uscire dai ghetti e farsi nuovamente colonna sonora dei movimenti sociali.
Nelle immagini: l'intervista ai Kina realizzata da Radio Sherwood nel 1993 e il comunicato con cui il Centro sociale "Vico Carducci" di Taranto (che poi avrebbe preso il nome di "Città Vekkia"), assieme al Cordinamento nazionale antinucleare antiperialista, annuncia il concerto dei Kina per lanciare il Campeggio di lotta antimilitarista che avrebbe caratterizzato l'estate tarantina nel 1991. Furono postate su Ecn alle 16:20 di venerdìl 26 marzo 1993 e alle 19:21 di sabato 8 giugno 1991. 2/2
I KINA SU ECN
Tra il 1989 e il 1996, i Kina - storica band punk hc aostana - sono citati su Ecn, la rete telematica che connetteva l'antagonismo italiana, 22 volte in 13 file.
La parola hardcore, riferita al genere musicale, invece, compare 14 volte, sempre in 13 file. Meno degli ex Frontiera (formazione da cui nacquero i Kina).
Sono gli anni in cui l'hip hop, cantato in italiano, andava affiancandosi al punk e all'hc come colonna sonora dei movimenti sociali. Le nuove sonorità campionate tendono ad occupare più spazio, anche nei dibattiti. E non è un caso se nell'intervista ai Kina realizzata nel 1993 da Radio Sherwood si parli anche delle Posse e delle contraddizioni che cominciano a caratterizzare quella scena. 1/2
Piccole curiosità: Milano batte Roma, Taranto è la città del Sud più citata dopo Napoli.
I capoluoghi di provincia italiani (quelli che c'erano fino al 1996) su Ecn.
Una statistica utile per comprendere, in parte, dove i movimenti sociali erano più radicati e, soprattutto, in quali luoghi tecnologie nuove per l'epoca andavano diffondendosi, diventando strumento di comunicazione e lotta. 1/2
Surfando nell'archivio di Ecn ho trovato un vecchio documento fatto circolare dal Centro di comunicazione autonomo di Bologna nei primi mesi del 1996.
Proponeva un'assemblea nazionale a Bologna per il 23 e 24 marzo di quell'anno, per costituire l'area che poi sarà quella dell'Autonomia di classe. È parecchio lungo, non lo posto tutto. Però, la frase nell'immagine, mi ha parecchio colpito e mi pare davvero adatta per descrivere il posto, il 5/A della bolognese Via Avesella, che, dagli anni Sessanta, ininterrottamente, è sede delle strutture antagoniste.
Il Centro di comunicazione autonomo aveva lì la propria sede, e anche il nodo bolognese di Ecn nacque in quei locali che oggi ospitano l'Archivio Via Avesella. A proposito di memoria e futuro
Nelle immagini una lunga intervista realizzata dalla redazione milanese di Radio Onda d'Urto a Mario Albanese, del Coordinamento nazionale Nuove antenne (CONNA). Fu realizzata in occasione del processo contro 8 compagn* del Leoncavallo, accusati di "turbata libertà dell'industria e del commercio e violazione della legge Mammì" in seguito all'esperienza di Radio onda diretta, l'emittente "pirata" che trasmetteva dal tetto del centro sociale milanese. Leggendola, si può comprendere l'importanza delle radio libere nel panorama italiano e ricostruire l'ambiente mediatico dei primi anni Novanta, oltre che le vicende che lo caratterizzarono. Postata su Ecn alle 18:59 di mercoledì 22 marzo 1995. 3/3
"Radio Sherwood
La radio trasmette notizie e musica non stop, 24 ore al giorno. Essa fa parte del movimento autonomo e prende già parte allo scambio di in formazioni per, via telefonica con le altre radio alternative italiane.
Radio Sherwood possiede un computer e può costituire il centro italiano ma è ancora impegnata nella risoluzione degli specifici problemi tecnici esistenti in Italia, non essendo consentito in questo paese il normale utilizzo ( e a basso costo) delle linee telefoniche per la trasmissione dati. Radio Onda Rossa e Gabbia/no potrebbero agganciarsi come utenti." 2/3
RADIO ONDA D'URTO SU ECN
Ieri @radiondadurto ha compiuto 37 anni.
Da domenica 19 giugno 1994 l'emittente antagonista bresciana divenne nodo di Ecn, ma, sulla rete telematica dei movimenti sociali, il suo nome era citato di frequente anche prima.
Tra il 1989 e il 1996 il nome della radio compare in Ecn 140 volte in 90 file. Contengono soprattutto trascrizioni di interviste, informazioni dalle realtà lombarde, resoconti delle lotte che attraversano la regione in quel periodo.
Le radio libere, furono centrali nella creazione di Ecn. I primi nodi, escluso quello bolognese, si crearono attorno alle redazioni di Radio Onda Rossa di Roma e di Radio Sherwood di Padova. Nel documento redatto a Copenaghen il 13 marzo 1989, durante la riunione che sancì l'inizio dell'esperienza, la cosa è spiegata così: 1/3
Oggi Sante Notarnicola avrebbe compiuto 84 anni.
Nelle immagini, il testo con il quale la Libreria Calusca di Padova presentava il libro, realizzato da Radio Sherwood, a lui dedicato.
Era tratto da "Liberare tutti, viaggio nel ventre della bestia", una lunga intervista che l'emittente antagonista padovana aveva realizzato a Sante, e si intitolava "...Camminare sotto il cielo di notte - Intervista a Sante Notarnicola.
Questo documento fu postato su Ecn alle 5:38 di giovedì 17 giugno 1993.
Le questioni di genere sono sempre state centrali all'interno dei movimenti sociali e, spesso, anche fonte di aspre polemiche. Probabilmente, però, è dalle riflessioni dei primi anni '90 che comincia a plasmarsi il transfemminismo come oggi lo conosciamo. Ed è in quel periodo che inizia a divenire una forza in grado di influenzare, con teorie e pratiche, l'azione dell'intera area antagonista e non solo.
Nell'immagine la trascrizione di una telefonata ricevuta da Luther Blissett durante la sua trasmissione su Radio Città del Capo di Bologna. Fu pubblicata su Linus del settembre 1995, all'interno di un articolo dedicato al nome collettivo, in particolare alle sue azioni bolognesi. Propone di dare solidarietà a una donna aggredita perché trans. Il pezzo, a sua volta, fu postato su Ecn alle 4:10 di mercoledì 13 settembre 1995. 2/2
QUESTIONI DI GENERE SU ECN
Tra il 1989 e il 1996, le parole "femminismo", "femminista" e "femministe" compaiono su Ecn 128 volte in 74 file. I termini "gay", "gays", "omosessuale", "omosessuali", "homosexual" e "homosexuals", invece, fanno registrare 1174 occorrenze in 524 file (in questo caso il dato è strettamente correlato alla presenza di diverso materiale relativo alla pandemia dovuta all'Aids, poiché, molti documenti, contengono il termine per contrastare lo stigma clerico-fascista su quella comunità, che la additava come "untrice").
"Lesbica", "lesbiche", "lesbian" e "lesbians" si ritrovano 166 volte in 94 file, mentre, "trans", "transgender", "transessuale", "transessuali", sono termini citati in 31 casi all'interno di 26 documenti. 1/2
Tra l'89 e il '93, "Isola nel kantiere", compare su Ecn 11 volte in 9 file; "Fabbrika", lo spazio sociale sgomberato alcuni mesi prima, invece, è citato 9 volte in 9 file, come il C.S.O.A "Pellerossa".
Nelle prime due immagini: il comunicato (in inglese) che annuncia l'occupazione di un nuovo edificio in Via Corticella 143 nel febbraio del 1992, e quello (sempre nella lingua di Albione) che descrive le ragioni dello sgombero, avvenuto dopo una settimana. Leggendoli si nota che è proprio in quegli anni che Bologna comincia ad assumere il volto attuale: non più città a misura d'uomo, ma di turista (allora culturale, oggi più mangione). Nella seconda, invece, la nota del centro sociale Pellerossa scritta dopo lo sgombero. Furono postate su Ecn alle 21:06 di venerdì 14 febbraio 1992 e alle 6:57 di sabato 14 agosto 1993. 2/2
I CENTRI SOCIALI BOLOGNESI DEI PRIMI ANNI '90 SU ECN
Oggi Bologna si è svegliata come un nuovo sgombero, quello del nuovo spazio occupato in Stalingrado 31. Il sindaco della "città più progressista d'Italia", ringraziando le forze dell'ordine intervenute con decine di camionette, manco dovessero arrestare uno dei mandanti della Strage alla stazione del 1980, ha ribadito che le occupazioni sono ingiustificate.
I processi oggi in atto, gentrificazione e turistificazione della città, hanno radici molto profonde proprio nei primi anni Novanta del secolo scorso. A Bologna furono gli anni della "uno bianca", della "Falange armata" e degli sgomberi; ma pure quelli di "Stop al panico", dei movimenti sociali che si rivitalizzavano dopo il torpore del decennio precedente e di una nuova stagione di occupazioni. 1/2