Una delle teorie di riferimento, la "teoria proporzionale" (circa 4.33') sostiene che più invecchiamo più il tempo che viviamo occupa una % minore in paragone alla nostra esistenza (praticamente con questa logica la mezza età è a 20 anni).
Altre ricerche però (5.15') ci dicono che nella decade dei 50 anni, questo senso di accelerazione si ferma.
Quindi: più tempo "vuoto" viviamo, più nel ricordo quel tempo è piccolo e accelerato. E mi viene da dire che ci fa apparire interi anni come volati.
Questa cosa si ferma entro i 60 anni.
E che cos'è quella cosa che compare attorno alla decade 20/29 anni, e che (si spera) sparisce verso i 60?
(continua sotto)
@QueerWolf ABOLIRE IL LAVORO PORCODDIO
@Antanicus sì ❤️❤️❤️
Quell'attività che per la maggior parte di noi è totale tempo vuoto, ma che occupa metà delle nostre ore di veglia (se tutto va bene)? Che ci rovina non solo le giornate ma, a quanto pare, anche il modo in cui vediamo l'avanzare del nostro tempo?
Personalmente, se riguardo agli ultimi vent'anni circa, ricordo in modo nitido vacanze e compleanni e scritture e baci e persino i giorni in cui mi sono ammalato, quando ho vissuto qualcosa come una sconfitta o i dolori di un litigio o una perdita: cose belle o brutte che sono comunque vive. E poi c'è quella cosa strisciante e soffocante che si ripete sempre uguale a sé stessa, grigiume senza alcun senso se non quello di darti da campare, con l'idea che anche il diritto di vivere debba essere guadagnato.