Emilia Buonacosa nasce a Pagani il 19 ottobre 1895. Abbandonata dai genitori e adottata da una famiglia di lavoratori, frequenta a stento le elementari. Ai primi del ‘900, Giolitti apre una stagione di riforme sicché nel 1911, quando Emilia entra in fabbrica, per i minorenni la legge vieta turni di notte e mansioni rischiose e limita l’orario a dodici ore con due di pausa. La giovane donna difende coi compagni i diritti calpestati dai padroni, ma il lavoro è così rischioso, che un incidente la priva del cuoio capelluto. Nel 1921 Emilia è a Milano col tipografo Federico Giordano Ustori, che, accusato di un attentato e assolto dopo un anno di carcere, va a vivere con lei a Nocera. Tornati a Milano per le minacce fasciste, nel 1924 si sposano, ma dopo le leggi «fascistissime» fuggono in Francia.
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