Quando ero ragazzo, volli una volta forgiarmi una lingua personale: mi pareva necessario cominciare di lì; una lingua vera e propria, con tutte le sue regole. […] Empii fogli e fogli, che ogni tanto ritrovo. E forse questo mi si configurò nel capo come la ricerca di un’altra cosa. Ebbene, ero votato all’insuccesso. È impossibile inventare qualcosa di diverso, non intendo da ciò che è già stato, ma da ciò che è sempre stato, come è impossibile inventare un gioco nuovo; […] quella che invece si afferma è la Convenzione, in forza di concetto e di dimensione.
Tommaso Landolfi