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Mi sorprende vedere il numero di amici più o meno stretti, ora o prima, affetti da disturbi d'ansia, attacchi di panico e affini.
Da ciò che ci/li affligge direi che il problema è generazionale quanto singolo.

Spaventati, come deprivati di qualcosa nonostante gli sforzi, dubbiosi e con un senso di incapacità infondato, timorosi d'amare.

Non posso non credere che il problema sia socio-economico, al di là delle componenti emotive singole e dei propri traumi.

Non a caso molti psicoterapeuti parlano di vera e propria epidemia.
Secondo me è un tema politico che al pari della schizofrenia degli anni settanta contraddistingue la nuova fase dell'alienazione odierna.
C'è un bel libro di Lazzarato su questo...uscito pochi anni fa

@bluberrycookie

@nadja

Addirittura epidemia? Non mi sorprenderebbe, in effetti. Hai qualche dato o articolo in merito?

Ad esempio Robert Whitaker con il suo "indagine su un'epidemia" si domanda come mai l'utilizzo di psicofarmaci negli USA è cresciuto esponenzialmente in pochissimi anni. C'è un non riconoscimento del rifiuto profondo individuale di questa società, e si fanno profitti su depressioni che sono frutto della stessa logica, non solo economica, che produce psicofarmaci e psichiatria...

@bluberrycookie

Lo stesso termine lo ha usato un mio caro amico psichiatra, mostrandomi come non si possa pensare ad un'alterazione genetica o neurologica di massa di fronte all'enorme aumento di depressione in questa fase storica e politica. Non prendere in considerazione la matrice socio-politica del disagio é criminale e disonesto da parte di chi ha un "ruolo di cura". È purtroppo un discorso lungo e complesso...

@bluberrycookie

@nadja

Lo credo, e d'altra parte non credo di avere le competenze necessarie in materia.
So solo, sulla mia pelle e quella di coloro a cui voglio bene, che la componente socio-economica fa il suo bel danno, quanto possono farlo traumi pregressi, infanzia difficile famiglie violente e via dicendo.
Senza contare che ansia genera ansia, dal momento che ci si sente inadeguati, bizzarri e con problemi. Il problema, invece, è a monte.

@bluberrycookie @nadja

Io direi che il problema è culturale.

Il discorso è complesso e tocca aspetti che spesso urtano le sensibilità più diverse.

Un bello stimolo di riflessione lo trovi qui: raiplay.it/video/2018/10/Una-g

È un po' lungo ma ne vale decisamente la pena.

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