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Quando non vi rispondo più per cortesia toglietemi dai tag, grazie ✨

@filo_sottile mi spiega che "il Careggi è l'unica struttura in nord Italia in cui la prassi per l'infanzia trans non è la psichiatrizzazione".

Quindi difendiamolo da Gasparri e simiari, firmando la lettera aperta al link indicato dalla freccia.
genderlens.org/2024/01/26/lett

(1) Cioè, vediamo se ho capito bene: non è reato perché il fotomontaggio è fatto a cazzo e quindi si vede che è un fotomontaggio, non c'è il rischio di confonderlo con immagini reali. (l'imputato ha messo online foto esplicite della sua ex con l'intenzione di umiliarla).
Ah, ok.

Non è accoltellamento perché il coltello è quello per formaggio spalmabile, si vede che non taglia (è stata comunque effettuata un'aggressione)

Non è furto, perché l'orologio è placcato, si vede che non è oro (il proprietario dell'oggetto è pur sempre senza il suo orologio)

Non è tutela né giustizia, si vede che nessuno che sia anti patriarcale ragionerebbe così (è stata effettuata un'ingiustizia, ma d'altronde loro sono complici a tutela del sistema)

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La prima rassegna sdegna del 2024! Rassegna sdegna, gemella perversa della rassegna fregna. A seguire nel commenti:

Raga vi auguro un anno soddisfacente, lottiamo insieme e gioiamo ancora. Sono stata benedetta con presenza davvero arricchenti e sicure, vi auguro lo stesso. Tutto ciò che provate è sempre legittimo, solo Israele non lo è.

(8) La violenza sistemica su chi fa sex work si esprime anche così, ed è praticamente una costante. Una sex worker avanza dalla casella in cui la poniamo - una casella fatta perlopiù di stereotipi di genere e immaginario violento - e si aprono le terre sotto i piedi; va subito rimessa a suo posto, con qualunque mezzo a disposizione, dal licenziamento all'aggressione verbale.

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(7) menzione di linguaggio violento 

(7) Altri commenti: "quanto ti hanno pagato per schierarti?" - perché, di nuovo, una sex worker la puoi proprio comprare in tutto, è impossibile avere alcuna agency; e ulteriori commenti violenti che descrivono scenari in cui una come lei finirebbe - il sottotesto, dato la facilità con cui ci si immagina questa deriva, è che una sex worker, in fondo, se lo merita anche e quasi, data la rabbia e l'odio, glielo si augura.

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(6) Perché lei ha deciso di vivere con uno stigma così potente e dunque con il debito costante della ricerca di accettazione e assoluzione da parte di una società che invece la condanna, e si crede pure nel giusto facendolo.

Quindi Khalifa sbaglia due volte: esprime solidarietà verso una controparte globalmente inghiottita dalla propaganda sionista e lo fa da puttana, puttana il doppio, ché prima faceva porno e ora ha OnlyFans. Troppi errori, tutti insieme.

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(5) Questa volta è particolarmente eclatante, perché c'è una portata di schieramento politico non irrilevante e un licenziamento da parte di una grande industria.

"Difendi qualcuno che, per quello che fai, non ti farebbe neanche entrare"; la sex worker non ha diritto di avere una sua opinione e un suo pensiero; così come noi la giudichiamo solo in base al lavoro che fa, così ci aspettiamo che anche lei basi tutto in funzione di ciò, vale a dire quindi che o non deve avere idee (né ideologie) né che, se proprio capita, le esprima.

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(4) Mia Khalifa, dopo aver lasciato il porno nel 2016, è diventata impreditrice, influencer e lo sa lei quante altre cose; questa l'ha resa un personaggio discusso per un pubblico più ampio e sfaccettato.

Se il tuo passato è nel porno, però, questa cosa non ti verrà perdonata ed essendo la società la solita sessista, puttanofobica e sessuofobica di sempre ti verrà torto contro alla prima occasione.

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(3) Non entro nel merito del contesto specifico perché non so se avete avuto la sfortuna di vedere la quantità di stronzate che si stanno dicendo in giro, perché a improvvisarci opinionisti siam boni tutti; né ho particolarmente a cuore Mia Khalifa; ciò che mi interessa qui rimarcare la dinamica per cui, a seguito di un posizionamento politico piuttosto chiaro, una persona (donna, razzializzata, ex performer porno e attualmente sex worker digitale) sia stata licenziata e come questo viene accolto pubblicamente.

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(2) Sono andata a leggere i commenti, confermando proprio ciò che mi aspettavo: all'incirca la maggior parte dei commenti suona tipo così: ti permetti di difendere *insulti che non ha senso riportare* quando, per quello che fai, non ti farebbero neanche entrare/ non ti supporterebbero/ altre derive di immaginario violento.

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(1) Se c'è una cosa che va veloce come il vento è il desiderio di punire una sex worker quando osa muoversi fuori dal tracciato in cui la immaginiamo (e la pretendiamo). Per questo motivo questa notizia mi è saltata subito all'occhio: non ho più Twitter - o come si chiama - e non ho avuto modo di vedere i post di riferimento, ma su instagram ci sono due post attraverso i quali Khalifa esplicita il suo posizionamento a favore del popolo palestinese (e dalle pure torto magari!).

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Su Mia Khalifa licenziata da Playboy a seguito di alcune condivisioni da parte sua a favore di hamas e in generale del popolo palestinese, qui: ➡️ t.me/lcdvcanale/660
e ⬇️ a seguire nei commenti

lacameradivalentina.it/little- nuovo articolo sul blog. Sì, non mi faccio sentire da un po' da queste parti e sto cercando di capire se ha senso che resti qui. Nel frattempo però se vuoi leggere di una graphic novel breve, leggera ed erotica, eventualmente clicca lì.

corso di "alfabetizzazione sessuale" l'alfabeto non doveva essere però quello di Freud, potevamo andare avanti raga. Aiuto.

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