Il proposito del nuovo anno: fare a meno di google
Dopo aver perso anni di interessantissime informazioni non essendomi mai iscritto a facebook, e dopo essermi trovato fuori dal mondo non avendo mai installato whatsapp, è giunto il momento di compiere questo importante passo rivoluzionario.

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Arriva poi il momento di Drive.
Su Drive non ci ho mai messo nulla di sensibile, privato, cazzacci miei. I backup li faccio su un disco esterno. Le poche foto del gatto e della famiglia non le metto su internet.
A volte è comodo appoggiarci qualcosa da ritrovare sul telefono e sul computer.
Editare documenti via web, bah, posso vivere senza.
Google Keep, quello mi tornava comodo. Qualche nota da ritrovare sia su telefono che computer. Anche se trovo i fogllietti e la penna molto più pratici.

Quindi le possibilità sono Syncthing, ma qui è una replica di file fra dispositivi. Ma è qualcosa di diverso da drive.

O il famoso Nextcloud.
Serve un server. E metter su un sistema a casa, non c'è tempo e non c'è spazio, e il solito discorso: va tenuto in moto.
Quindi un server virtuale (che oggi si chiama istanza cloud), su cui installare Nextcloud. Anche qui vanno mantenuti il sistema e i vari software. Può essere divertente, forse. Nextcloud ha un sacco di amenità, oltre a poterci tenere sopra dei file. E per il telefono ci sono delle app.

Se non il server virtuale, con accesso SSH (non cpanel e cose così, altrimenti niente), che un provider francese ti propone a 3 euro al mese per 50GB di disco e 2 di RAM, abbiamo altre possibilità.
Oltre alla sempreverde alternativa di farne a meno [di Drive e compagni], c'è la possibilità di comprare. Vedo che sul sito di Nextcloud vengono menzionati provider che offrono istanze Nextcloud più o meno farcite e gestibili. Da 1 giga di spazio gratis e niente altro, a 15 giga a poco più di un caffè al mese, a cose inutili molto costose.

Da valutare. 3 euro al mese e il tempo da passare a divertirsi a combattere con aggiornamenti che finiscono male, hardening, cose che si rompono a caso, ma avere la libertà di installare quel che ti pare e usare il server anche per altre cose (non so cosa, ma vabbe').
O poco più di un euro al mese da dare a un'azienda che usa e promuove Nextcloud (e magari contribuisce al suo sviluppo).
In entrambi i casi i dati sono sul computer di qualcun altro (come dice il motto). Ma lo scopo di questo cambiamento non è liberarsi del tutto, ma cambiare sfruttatore.
E fin qui vedo che i nuovi sfruttatori si dipingono come entità con qualche sensibilità etica ed ecologista, contro il predominio americano, ma al prezzo di qualche euro. Liberarsi da google quindi costa.
E ancora c'è da affrontare lo smartphone.

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