21 dicembre 1920 i fascisti sequestrano Francesco Zanardi ex sindaco di Bologna
Mentre si trova nella sede dell'Ente autonomo dei Consumi, l'ex sindaco socialista Francesco Zanardi (1873-1954), chiamato dai nazionalisti "al sindacaz", viene aggredito e sequestrato da una squadra fascista, che lo costringe a sottoscrivere dichiarazioni patriottiche e gli intima di lasciare Bologna.
L'aggressione si ripeterà il successivo 16 gennaio: i fascisti lo obbligheranno a lasciare gli uffici assieme alla moglie, con insulti e lanci di monetine. Zanardi sarà indotto a trasferirsi a Roma nel 1922, dopo la morte del figlio Libero a seguito delle percosse subite in un agguato squadrista.