Show newer

Aldino Magoni anni 23 nato il 7 gennaio 1922. Colono. Militò nel battaglione Marzocchi della 63.a brigata Bolero Garibaldi. Cadde in combattimento in località le Budrie (San Giovanni in Persiceto) il 21 aprile 1945.

3 gennaio 1945 a Valaperta di Casatenovo (LC) vengono fucilati senza processo quattro partigiani.
Il 3 gennaio 1945 a Valaperta di Casatenovo vengono fucilati senza processo quattro partigiani:

Natale Beretta di Arcore, anni 25
Nazzaro Vitale di Bellano, anni 24
Mario Villa di Biassono, anni 23
Gabriele Colombo di Arcore, anni 22.

La zona ricade sotto la gestione del distaccamento della Brigata Nera “Cesare Rodini” di Massaglia. La fucilazione avviene per rappresaglia in seguito all’uccisione il 23 ottobre del 1943 del milite della G.N.R. Chiarelli Gaetano. Responsabile del distaccamento di Massaglia era Emilio Formigoni che risulta presente Sul luogo della fucilazione.

(NdR L'ingegnere Emilio Formigoni era il padre di Roberto Formigoni politico lombardo ex presidente della Regione Lombardia)
wp.me/p1xi7O-Co

Il 31 dicembre 1923 nasce Mantovani Nello. Elettricista. Militò nella 1a brg Irma Bandiera Garibaldi con funzione di comandante di plotone e operò a Bologna. Il 7/9/1944 venne arrestato dalle brigate nere in via Vezza (Bologna) e ucciso sul posto.

31 dicembre 1943 a Boves (CN) la seconda rappresaglia.
Boves era già stata colpita il 19 settembre 1943 dalle rappresaglie tedesche effettuate dalla divisione SS tedesca Leibstandarte "Adolf Hitler". 

L’attività incessante, quasi frenetica della banda Vian, spinge il comando tedesco ad organizzare la seconda rappresaglia che inizierà il 31 dicembre e terminerà il 3 gennaio.

31 dicembre
Tra le nove e le dieci di mattina, inizia il secondo eccidio di Boves.
Una autocolonna i cui effettivi sono valutati in circa 800 soldati superarono il ponte dei Sergent ed entrano in Val Colla ma vengono bloccato dal fuoco partigiano. Sulla piazza di Castellar i tedeschi tentano di salire a S. Giacomo e aggirare la posizione.
Nella giornata vengono uccisi sei partigiani e tredici civili.

Il 30 dicembre 1943, mentre i soldati tedeschi fanno sfollare i contadini dalla contrada di Santa Cecilia verso Chieti, una ragazza cercò, insieme agli altri familiari, di recuperare delle masserizie per nasconderle al sicuro in una casetta semi-nascosta in fondo ad un vallone. Mentre faceva alcuni viaggi si accorse che un giovane tedesco a cavallo la stava osservando.
Intuendone le intenzioni si nascose, assieme alla madre e alla sorella nella stalla, ma il tedesco ubriaco fradicio, imprecando ed urlando entrò nel locale, afferrò per un braccio la ragazza trascinandola con sé. La giovinetta dimenandosi e urlando, si aggrappò a una ringhiera, chiedendo aiuto.
Continua ...
wp.me/p1xi7O-C0

30 dicembre 1943 prima di al Poligono di tiro Bologna
Le prime vittime sono Amerigo Donati di 22 anni e Max Emiliani (nome di battaglia Marx) di 23 anni. Facevano entrambi parte della “banda” La Scansi” che operava nelle valli del Lamone e del Montone, in uno scontro a fuoco con i tedeschi avvenuto a Medicina Max era stato subito catturato per era rimasto ferito mentre Arrigo viene catturato alcuni giorni dopo a Marradi (FI).

Il 29 dicembre vengono deferiti al Tribunale Speciale e condannati a morte la sentenza viene eseguita il giorno dopo.

Per intimorire la cittadinanza i tedeschi affigeranno il 3 gennaio un manifesto che riporta l’avvenuta fucilazione di Amerigo Donati e Max Emiliani più altri tre nomi Adriano Brunelli, Lino Formili e Luciano Romagnoli.

Nell'anno I dell'era meloniana credo che questo aiuti all'italizzazione della lingua di termini provenienti da lingue barbare.

Nasce il 28 dicembre 1924 Giancarlo Osmani. Studente. Militò nella brigata Tommaso della divisione Modena con funzione di ispettore organizzativo e di commissario politico del 2° battaglione. Cadde a Sestola (MO) il 24 giugno 1944 con il fratello Giovanni.

Nasce il 28 dicembre 1908 Amedeo Magoni. Muratore. Militò nel battaglione Tarzan della 7.a brigata GAP Gianni Garibaldi e operò ad Anzola Emilia.
Tra i promotori dei primi gruppi SAP di Anzola Emilia, nel novembre 1943, la sua abitazione a San Giacomo del Martignone (Anzola Emilia) venne adibita a base partigiana. Venne fucilato a Bologna il 18 novembre 1944.

28 dicembre 1943 Collelungo di Cardito (Na) militari tedeschi massacrano 42 civili
la mattina del 28 dicembre una pattuglia di tedeschi del battaglione Alpenjëger in perlustrazione si avvicina all’accampamento dei civili. Alle domande dei civili i tedeschi disponendosi a cerchio, con movimenti secchi e violenti, li fanno riunire su un lato della radura.....
wp.me/p1xi7O-BT

28 dicembre 1943 I fratelli vengono fucilati.
Per rappresaglia all’uccisione del segretario comunale di Bagnolo in Piano il Tribuna Speciale condanna alla fucilazione 8 detenuti del carcere di Reggio Emilia. 

Morini Augusto anni 23 nato a Pianoro il 27 dicembre 1921. Muratore. Militò nella 63a brg Bolero Garibaldi e operò a Idice (S. Lazzaro di Savena). Catturato dai fascisti a Pianoro, venne fucilato a Idice il 15/8/1944.

26 dicembre 1944 Imola Silimbani Celso
Militò nel btg Rocco Marabini della brg SAP Imola.
Nel settembre 43 con l’aiuto di Celso Marabini e del figlio Antonio crea un deposito sotterraneo di armi che furono distribuite al movimento partigiano.
Il deposito scoperto quando le brigate nere, insospettitesi per la continuata frequentazione di partigiani e noti antifascisti, il 19 dicembre 1944 operarono una perquisizione nella sua casa ed in altre abitazioni scoprendo il nascondiglio.
Arrestato con il figlio Antonio, Adolfo Boschi, Amilcare Rossi e Rocco Marabini, e tradotto nella sede della brigata nera, subì percosse e minacce.
Trasferito nel carcere della Rocca, subì sevizie e maltrattamenti tali che il 26 dicembre 1944, tra atroci spasimi, morì tra le braccia del figlio.

Gli è stata conferita la medaglia di bronzo alla memoria

Il 23 dicembre 1909 nasce Minelli Domenico. Operaio di filanda.
Il 22 luglio 1944 i partigiani attaccarono in località Pioppe di Salvaro (Grizzana) un contingente di truppe tedesche in transito. Due militari morirono. Il 23 luglio 1944 i tedeschi per rappresaglia lo rastrellarono in località Fazzolo (Marzabotto) e lo fucilarono insieme con Fernando Cucchi, Pietro Golfetti, Aldo Melega, Celso Serenari, Valentino Simoncini, Aldo Stanzani, Emilio Stanzani Giuseppe Venturi e Francesco Zanardi. Successivamente i loro corpi furono dati alle fiamme.

23 dicembre 1984
Strage mafio-missina del Rapido 104
Le vittime
Giovanbattista Altobelli anni 51
Anna Maria Brandi anni 26
Angela Calvanese in De Simone anni 33
Anna De Simone anni 9
Giovanni De Simone anni 4
Nicola De Simone anni 40
Susanna Cavalli anni 22
Lucia Cerrato anni 66
Pier Francesco Leoni anni 23
Luisella Matarazzo anni 25
Carmine Moccia anni 30
Valeria Moratello 22
Maria Luigia Morini anni 45
Federica Taglialatela anni 12
Abramo Vastarella anni 29
Gioacchino Taglialatela anni 50 successivamente

Nasce il 22/12/1919 Minarini Guido. Militò nella 1a brg Irma Bandiera Garibaldi e operò a S. Lazzaro di Savena. Il 3/7/1944 fu catturato dai tedeschi e fucilato in località Pizzocalvo (S. Lazzaro di Savena) con altre 7 persone.

Nasce il 22/12/1923 Mazzoni Remo. Mezzadro. Militò nella 4a brg Venturoli Garibaldi e operò a S. Pietro in Casale. Fu arrestato dai fascisti il 16/9/44 e associato al carcere di S. Giovanni in Monte (Bologna). Il 30/9/1944 venne fucilato al poligono di tiro con il fratello Bruno.

21 dicembre 1920 i fascisti sequestrano Francesco Zanardi ex sindaco di Bologna
Mentre si trova nella sede dell'Ente autonomo dei Consumi, l'ex sindaco socialista Francesco Zanardi (1873-1954), chiamato dai nazionalisti "al sindacaz", viene aggredito e sequestrato da una squadra fascista, che lo costringe a sottoscrivere dichiarazioni patriottiche e gli intima di lasciare Bologna.
L'aggressione si ripeterà il successivo 16 gennaio: i fascisti lo obbligheranno a lasciare gli uffici assieme alla moglie, con insulti e lanci di monetine. Zanardi sarà indotto a trasferirsi a Roma nel 1922, dopo la morte del figlio Libero a seguito delle percosse subite in un agguato squadrista.

Il 20/12/1908 nasce Pietro Minarini a Monghidoro. Colono. Militò nella 62a brg Camicie rosse e operò sullʼAppennino tosco-emiliano. Alla fine del settembre 1944 fu rastrellato dai tedeschi e fucilato con il fratello Emidio, il 3/10/1944 in località Roncastaldo (Loiano).

Manca Mario, «Sardagnolo» nasce il 19/12/1919 a Neoneli (OR). Colono. Militò nella 7a brg GAP Gianni Garibaldi e operò a Bologna. Cadde in combattimento a Monte Capra (Zola Predosa) il 22/10/1944.

Show older
Mastodon Bida.im

Un'istanza mastodon antifascista prevalentemente italofona con base a Bologna - Manifesto - Cosa non si può fare qui

An antifa mostly-italian speaking mastodon istance based in Bologna - About us - What you can't do here

Tech stuff provided by Collettivo Bida