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Nasce il 1869 Sermasi Domenico, «Gino». Colono. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibaldi. Venne fucilato dai tedeschi a Gesso (Casalfiumanese) il 7/10/1944.

del

Ramazzotti Armando anni 33. Falegname. Iscritto al . La sera del 4/2/21 fu bastonato a sangue da una squadra di nei pressi della sua abitazione in Bologna. Morì il 6/2/1921, allʼospedale

Io sto bene, io sto male, io non so dove stare
Io sto bene, io sto male, io non so cosa fare
Non studio, non lavoro, non guardo la tv
Non vado al cinema, non faccio sport
Non studio, non lavoro, non guardo la tv
Non vado al cinema, non faccio sport
youtu.be/D1XGtVv2Lm8

Nasce il 17 gennaio 1924 Gino Garagnani. Fattorino.
Militò nella brigata Scarabelli della 2a divisione Modena Montagna.
Venne fucilato a Marano (Modena) il 25 giugno 1944. Il suo cadavere fu rinvenuto sul greto del fiume Panaro nei pressi di casa Calassi (Marano) l'1 luglio 1944.

Nasce il 17 gennaio 1924 Ottorino Padulosi, «Toso 2°». Meccanico.
Militò nella 7° brigata Modena della divisione Armando.
Il 28 settembre 1944 fu catturato dalla SS con una settantina di persone, — in massima parte donne, vecchi e bambini — nel corso di un rastrellamento di rappresaglia effettuato per un attacco che la brigata GL Montagna aveva sferrato contro un'autocolonna tedesca in località Ronchidos di Sotto (Gaggio Montano).
Venne fucilato dalle SS il 29 settembre 1944, in località Casone della Lamma di Ronchidos, con altre 61 persone. Tutti i cadaveri furono dati alle fiamme.

Nasce il 16 gennaio 1913 Marcello Nanni. Colono.
Militò nella brigata Stella rossa Lupo e operò sull'Appennino tosco-emiliano.
Fu ucciso dai nazifascisti il 29 settembre 1944 in località San Martino, nel corso dell'eccidio di Marzabotto.

Nasce il 16 gennaio 1925 Morini Anselmo, «Salam». Operaio. Militò nella 36a brg Bianconcini Garibaldi con funzione di caposquadra e operò sullʼAppennino tosco-emiliano. Nella prima decade di maggio 1944 fece parte della squadra che al comando di Giovanni Nardi si recò a Imola per conferire con il CLN locale. Il 10/5/1944 il gruppo, mentre rientrava in brg, dopo aver seguito il crinale dal Monte Faggiola al Cimone della Bastia, si fermò a Casetta di Tiara (Firenzuola - FI) dove venne sorpreso dai nazifascisti appostati allʼOtro. Fu massacrato insieme ai compagni.

Nasce il 16 gennaio 1924 Cesare Masetti. Operaio meccanico.
Militò nella 36a brigata Bianconcini Garibaldi con funzione di caposquadra e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Cadde in combattimento a Fornazzano (Brisighella - RA) l’11 settembre 1944, colpito da un proiettile di mortaio tedesco, mentre stava sparando con una mitragliatrice.

del
Pizzi Agata anni 69. Casalinga. Iscritta al . Il figlio Adriano Guiduzzi era stato più volte minacciato di morte dai . La sera del 22/5/21 numerosi si presentarono armati davanti alla sua abitazione e gli intimarono di uscire in strada. Quando la donna si presentò alla finestra per dire che il figlio era assente, i fascisti cominciarono a sparare e la colpirono in pieno. Dopo avere sfondato la porta, penetrarono nellʼabitazione e dopo avere cercato invano il Guiduzzi, se ne andarono senza soccorrerla. Per la gravi ferite riportate morì il 26/5/1921 allʼospedale. Gli assassini furono processati e assolti.

Carlo Mazzacurati anni 20. Nome di battaglia "Mazza. Tornitore.
Partigiano nella 36a brigata Bianconcini Garibaldi. Viene catturato il 15 gennaio 1945. Il 10 febbraio 1945 sarà fucilato a San Ruffillo (Bologna) e inumato in una fossa comune.

del
Pilati Giovanna Giuseppina anni 6. Il 6/4/21 venne ferita da un colpo dʼarma da fuoco partito da unʼauto carica di fascisti ferraresi, che stava attraversando lʼabitato di Caʼ deʼ Fabbri (Minerbio). Il colpo era stato esploso contro un gruppo di lavoratori che sostava ai lati della strada.
Morì 1ʼ8/4/1921 allʼospedale di Bologna. Il padre fu denunciato dai carabinieri per non avere voluto ritrattare la versione della morte della figlia.

se indossare una maglietta con scritto Auschwitzland non costituisce reato posso tranquillamente indossare una maglietta con scritto Dongoland vero?

Il 13 gennaio 1914 nasce a Monzuno Mario Musolesi. Comandante Lupo. Comandante della Brigata STELLA ROSSA che operò nell'appennino bolognese a Marzabotto. Cadde in combattimento a Cadotto il 29 settembre 1944. La sua storia potete trovarla qui wp.me/p1xi7O-jv

del

Piancastelli Ofelia anni 27. Commessa. Iscritta al . Lʼ8/6/23, mentre usciva dalla Cooperativa di consumo di , dove lavorava, fu aggredita dai , tinta di nerofumo e bastonata a sangue. Ricoverata per lungo tempo in ospedale, morì il 26/11/1925 per i postumi delle ferite.

del

Orlandi Leonida anni 36. Ferroviere. Nel pomeriggio del 21/11/20 si era recato in Piazza Vittorio Emanuele II (oggi Piazza Maggiore) per partecipare alla manifestazione indetta dalla federazione del PSI di Bologna, in occasione dellʼinsediamento della seconda amministrazione comunale socialista. Quando le squadre fasciste, guidate da Leandro Arpinati, assalirono Palazzo dʼAccursio e cominciarono a sparare sulla folla - provocando la reazione della «guardie rosse», che vigilavano armate allʼinterno della sede comunale - restò ferito e venne ricoverato in ospedale. Morì il 22/11/1920 in seguito alle ferite riportate. Nello scontro si ebbero 10 morti e oltre 50 feriti, tra cittadini e forze di polizia.

Nicoli Cesare, «Nino», anni 31. Barbiere. Militò nella 62ª brg Camicie rosse Garibaldi e operò a Pianoro. Arrestato lʼ1/3/45, venne associato alle carceri di S. Giovanni in Monte (BO), sino al 17/4/1945, data dalla quale è stato dichiarato disperso.

del

Nanni Giuseppe anni 18. Il 3/1/1923 fu ucciso dai fascisti, mentre percorreva a piedi una strada a Imola. Gli squadristi si erano messi a sparare, a scopo intimidatorio per le strade di quella città al termine del funerale di un loro camerata. A ucciderlo fu il fascista Mario Valdrè che in passato aveva aggredito e ferito altri antifascisti. Nel 1946 fu arrestato, processato e amnistiato.

Nasce lʼ8/1/1881 Magrini Silvio. Laureato in Fisica. Libero docente in Fisica sperimentale dal 1913 allʼuniversità di Bologna. Iscritto al PNF dal 1920. A metà dellʼanno accademico 1938-39, essendo ebreo, fu costretto a lasciare lʼinsegnamento - unitamente a una quarantina di docenti, undici dei quali ordinari e tre onorari - a seguito dellʼentrata in vigore della legislazione per la «difesa della razza». Nel 1943 venne catturato dai fascisti e consegnato alle SS tedesche. Deportato in un lager di eliminazione in Polonia, è morto presumibilmente il 16/11/1943.

del

Naldi Anselmo anni 36. Tranviere. Il 2/8/22, mentre era in atto lo «sciopero legalitario» proclamato dallʼAlleanza del lavoro, fu aggredito dai nella propria abitazione, in via Fondazza 36, e ferito a colpi di pistola. Morì il 5/8/1922 allʼospedale. I tranvieri bolognesi, che avevano sospeso in massa il lavoro, nei giorni precedenti erano stati minacciati dai fascisti, nel caso avessero scioperato.

"Ciò che per Lenin era il partito bolscevico è, oggi, nelle condizioni create dalle organizzazioni multinazionali del capitale, della struttura internazionale della repressione imperialista all’interno e all’estero, l'organizzazione del CONTROPOTERE PROLETARIO CHE NASCE DALLA GUERRIGLIA.
In questo processo nazionale e internazionale esso si evolve e consolida sino a diventare PARTITO RIVOLUZIONARIO."
R A F

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