dopo settimane che rimandavo per la paura del confronto, ieri ho detto ai miei che tento di uscire dal nido per andare in affitto, facendo anche considerazioni sul possibile vantaggio di mio fratello che poi ovviamente valuterà lui. la psicoterapeuta mi aveva consigliato di mantenere basse le aspettative circa le loro reazioni, cosa che non riesco a fare da trent'anni. mio padre è stato relativamente comprensivo, ha anche chiesto se per caso conoscessi già le coinquiline. mia madre, quella che vive con me e mio fratello, non ha aperto bocca e quando lui è andato via se ne è andata a letto lamentando i dolori della febbre e nient'altro. un'ora fa (da un decennio abbiamo tutti il sonno spezzato per i suoi terribili orari di lavoro) si è lamentata a voce alta per mezz'ora di fila dandomi dell'ipocrita e della bugiarda.

a voce alta, ininterrottamente, dalla sua camera, di modo che la sentissi viste le porte aperte. ero sveglia, come al solito, e ho cercato di rimanere a letto sperando si chetasse a una certa. continuava. l'ho raggiunta (mio fratello dorme in camera con lei da quando nostro padre è andato via, ciao Freud; era sveglio pure lui) e ho chiesto se avesse da dirmi qualcosa facendomi carico - come sempre, diocane - della sua emotività. ha negato. le ho risposto di aver sentito cosa stesse dicendo, mi ha detto "eh, bene che hai sentito" e tutta la sua teoria per cui sarei ipocrita e bugiarda nascondendo che non ho il coraggio di prendere un mutuo dietro i possibili vantaggi di mio fratello. mi è toccato ribadire l'ovvio, che dopo 3 anni di gigi la trottola mi sono rotta di guidare la macchina per lavoro, che lasciandola a casa

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mi libero di un fattore di stress sostituendolo sì col pensiero degli orari dei mezzi pubblici ma almeno non guido io (mi piace guidare ma dioporcoddio sono sempre in macchina e sa da tempo che non ne posso più - tra parentesi lei ha la patente ma non ha mai guidato per paura) e mio fratello, che a sua volta è vittima di mobbing al lavoro sotto casa, magari può cercarsene un altro avendo l'auto a disposizione. ho aggiunto che ho paura del mutuo e le ho chiesto più volte perché non ce la fa a essere incoraggiante. e se proprio non ce la fa, grazie lo stesso. alché si è messa a dire che ero io che ne stavo facendo un dramma. le ho risposto di farsi un esame di coscienza visto che, sapendo bene che i nostri cicli di sonno sono spezzati da un decennio e che dunque l'avremmo sentita, era lei che alle quattro ripeteva ipocrita e

bugiarda come un disco rotto quando prima di cena non aveva aperto bocca.
ecco qui com'è che da una vita cerco rassicurazioni fuori casa e puntualmente finisco per attrarre ed essere attratta da chi non può né vuole essere emotivamente disponibile nei miei confronti. questo è il fottuto loop. fcufate il papiello.

@granata

Gran bell'esempio di manipolazione emotiva. Perché di questo stiamo parlando: ti inondo con la mia emotività così sei costretta a occupartene e trovare un modo per farmi smettere di strepitare (come: cambiare idea e mettere da parte le tue esigenze per colmare le mie).
Ti capisco benissimo come sai. Fai orecchio da mercante, per quanto possibile. Abbracc.

@bluberrycookie grazie per averla riconosciuta e chiamata col suo nome. capisci come, avendola sempre ricevuta da chi mi ha generata e cresciuta, non potessi che considerarla un must in tutti gli altri rapporti. sono molto preoccupata per mio fratello che rimane con lei, ma io non ce la faccio più. questa è la settimana del trasloco, cerco di svuotare camera anche per lui. mi caco sotto.

la prof di psicologia dello sviluppo, a proposito di attaccamento malsano, fece rivedere anche questo (al tempo lo amai molto): youtu.be/kH7C7GnhjNs

@granata

La canzone è assolutamente on point.
Per il resto, piccoli passi: stai dando forma al tuo desiderio, e dopo un minimo di adattamento vedrai che andrà meglio anche il senso di colpa (indotto, perché non stai facendo nulla di male).

Tuo fratello va in terapia? Credo che ne avrebbe molto bisogno, sembra che sia stato caricato del ruolo "paterno", del "maschio di casa" e conseguente codipendenza :/

@bluberrycookie non ho questa percezione di ruolo relativa a lui in termini assoluti (nostra madre è martire, si accolla il grosso), solo per alcune cose. No, purtroppo è molto chiuso, sia per inevitabili insicurezze maturate grazie alle "capacità" dei nostri genitori, che per osservazione mia (dice nostra madre; secondo me è più diretto ma anche violento rispetto a me) che per una brutta sindrome depressiva che lo ha colpito tra i venti e i ventisei anni, ora meno evidente ma cmq c'è. te ne parlerò di persona perché per scritto non riesco. la codipendenza ce l'abbiamo anche con alcuni punti in comune evidenti, raccontiamo molte cose a nostra madre. mio fratello più di lavoro che di altro (anche perché la sua vita relazionale è davvero all'osso).

mi caco sotto perché appunto il desiderio fa paura.

@granata

La disabitudine alla felicità crea timore fottuto verso la medesima. Ma ce la farai. :oppose:

@granata

Comunque parlare con i propri genitori dovrebbe essere una cosa sana e funzionale. Il problema vero è il giudizio, l'accollo, il senso di colpa usato come arma e via dicendo. 🙄

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