«Un’informazione irresponsabile consolida gli stereotipi sulle persone che affrontano condizioni psichiatriche, accresce lo stigma e l’isolamento, crea un clima ostile all’ascolto e alle richieste di aiuto. [...] Non si può dire che le istituzioni facciano la loro parte. [...] Foulkes sottolinea come tutte le normali emozioni ed esperienze negative tendano a essere etichettate come disturbi mentali o come problemi che devono essere risolti immediatamente.
Si tratta di un fenomeno diventato ancora più diffuso in questo secondo anno di pandemia, in cui sono anche alcuni esperti di salute mentale ad allarmare su reazioni di disagio psicologico che sono invece appropriate e temporanee.
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[...] Una comunicazione responsabile e accurata sulla malattia mentale aumenta la consapevolezza, sfata i miti, migliora il linguaggio e l’accuratezza della narrazione e contribuisce a sensibilizzare la popolazione e le istituzioni.»