una svolta inaspettata rispetto alle misere frequentazioni degli ultimi anni è questa: conoscere e passare del tempo con altre donne che a loro volta hanno avuto a che fare con gli stessi uomini su cui sono inciampata io e vedere come le dinamiche proposte siano sempre le stesse. questo aspetto, la sorellanza anche solo passeggera, nel ricostruire un puzzle sull'uomo in questione che non cambia (al massimo peggiora) è ciò che mi conforta di più.
non che avessimo bisogno di questa conferma, ma eccone un'altra per la sagra del paradosso: siccome alla clinica dove l'ospedale ha trasferito mì padre è scoppiato un focolaio di covid, oggi pomeriggio lo riportano d'urgenza qui a casa dei miei dove ci sono io positiva. mia madre glielo ha comunicato ma a loro fottesega.
«[…] Del resto qualcosa a questo proposito bisogna pur dirla non si può fare finta di niente, sembra che dice la gente, allora di solito io cambio argomento che a me quando la gente anche se non hanno niente da dire dicon qualcosa lo stesso perché pensano che sono in dovere di dirla io mi vien da pensare come quando una delle prime morose che ho avuto mi diceva Non ho parole, e io le dicevo Allora taci.»
― Paolo Nori, "Si chiama Francesca questo romanzo" (2002)
auguratevi di non nascere mai da persone che, sia a condizioni "normali" (nella quotidianità fuori da ricoveri ospedalieri) che durante deliri psicotici, non perdono occasione di ricattarvi emotivamente comunicando disistima (in senso ampio) nei vostri confronti. probabile che le altre relazioni, di qualunque natura, riverberino lo stesso incubo.
siamo al punto in cui mì madre chiede a me cosa deve fare: se mandare ciò che mio padre chiede dalla terapia intensiva o attraverso un suo amico o attraverso una delle sue sorelle. è dal 28/12 che sono stoppinata in casa con loro e non solo non vedo ancora la luce da questo punto del tunnel, ma mi stanno prosciugando le energie.
del perché è problematico che siano soprattutto maschi cisetero a programmare le AI (e come mai ho apprezzato tanterrimo il film "Ex Machina"):
anni dopo, è ancora elemosina. sono esausta.
https://www.internazionale.it/opinione/annamaria-testa/2017/06/27/ottenere-saper-chiedere
ci facciamo una partita a biliardino? 🍻