ilenia boosted
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@ilenia Certo focalizzarsi sul medium è fuorviante però spesso il modo in cui i contenuti vengono realizzati è filtrato dal mezzo sul quale devono andare. Comunque bella discussione!

@manto Mah, durante la prima guerra mondiale non c'erano i social (e, a dire il vero, non solo la tv ma neanche la radio aveva un consumo di massa), eppure Marc Bloch potà scrivere un saggio sulle "false notizie di guerra" e sul loro ruolo fondamentale nel procedere stesso del conflitto. La velocità e la pervasività di veicolazione delle notizie (anche di quelle false) è sempre stata materia di analisi, secondo me focalizzarsi sul medium è fuorviante. Su Bloch: urly.it/3dmv

@manto prima c'era la tv, prima ancora le radio, prima ancora i volantini anonimi appesi sui muri, ecc ecc Non penso siano tanto i "social" il problema, semmai è la battaglia culturale

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"SALVINI: CROCIFISSO NELLE SCUOLE, NEI PORTI, NEGLI UFFICI"

A dividermi dalla felicità ci sono solo i due punti 😭

@AmazzoneFuriosa sì certo, però da un lato o dall'altro c'è un'incapacità di avere a che fare con il malato partendo dai suoi bisogni. Ovvio che dopo l'operazione ecc ho avuto bisogno d'aiuto, ma il considerarmi ogni momento e indipendentemente da me, a prescindere, come bisognosa d'aiuto (anche quando magari andare a comprare 2 pesche per me voleva dire la normalità) mi faceva sentire regredita @Lucia @milton

@Lucia sì, questa cosa che ero io a mettere a proprio agio gli altri l'ho vissuta anche io. Secondo me c'entra col pudore che hanno molti davanti alla malattia. Gente che mi chiedeva sottovoce come stavo, come se me ne dovessi vergognare, quando io ero la prima a "normalizzarla" parlandone. Poi c'è tutta una serie di azioni di cura e premura che però hanno il risultato di infantilizzare il malato (anche un semplice "ti vado a fare la spesa"), anche se fatte con amore @milton @AmazzoneFuriosa

@milton @AmazzoneFuriosa dove lo trovo? Cmq a me ha impressionato l'approccio alla mia malattia dei compagni che andava dal "poverina", al parlarmi come se fossi già morta, al volermi "distrarre" (?), al volermi per forza farmi riflettere sui figli futuri e su come preservarli. Come se non bastasse già avere in te qualcosa che nessuno sa cosa possa essere e che potrebbe ucciderti. Poi ci sarebbe da fare pure un discorso sul corpo (a me in quei due mesi faceva senso toccarlo pure per lavarlo)

@AmazzoneFuriosa @milton Bene, controlli ogni 6 mesi (quindi in realtà costante ansia) per 5 anni. Tendenzialmente io sono una donna che dice esplicitamente di non desiderare figli (non escludo di averli, ma non li considero un traguardo), non amo i bambini (anzi), ecc.. Ma comunque penso che solo le donne vive e sane li possano fare. E penso pure che nel 2018 come compagne dovremmo dire chiaramente che maternità non è per forza avere per 9 mesi un figlio dentro di sè, o averlo coi propri ovuli

@milton La chirurga che mi doveva operare mi ha detto "ma firm? ma come per te avere dei figli non è una priorità?". Tutti/e a pensare i figli, nessuno/a mi ha chiesto se non temessi di avere la sessualità di una donna in menopausa a 32 anni.

@milton io l'anno scorso, a 32 anni, ho avuto un BOT (tumore borderline dell'ovaia). Una cosa che non è benigna ma (ancora) neanche pienamente maligna. Mi hanno tolto un'ovaia. Non si sapeva cosa avessi, non era escluso il cancro. Ho firmato l'autorizzazione affinchè se durante l'operazione pensavano che fosse cancro (per quanto non certo) mi togliessero tutto l'apparato riproduttore. Anche tra i compagni qualcuno mi ha detto "e se poi vuoi avere un figlio e te ne penti?".

ilenia boosted

Siamo nell'era in cui potremmo vedere un AD capire cosa vuol dire non riuscire ad arrivare a fine mese come fanno molt* opera/operai.

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, dopo una pausa un po' più lunga del solito, si riparte con il terzo momento di discussione con un workshop su "Teoria e forma del conflitto" in memoria di con Luca Peretti, Claudio Fogu e Elena Petricola.

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