dubbi leciti semiseri 

@diorama

Non hai tutti i torti, derivano entrambi dal lat. sedere. Ma perché non disturbare @leodurruti?

@topofila @Leukonoe @Nausicaa

dubbi leciti semiseri 

@zeppe @diorama @topofila @Leukonoe @Nausicaa io nella fattispecie sarei per il calco, però penso di essere d'accordo con Vera Gheno, e con Sabatini quando apre all'uso di -ora. Io per dire uso assessora da un bel po' di tempo, a volte qualcun* sorride, ma sempre meno, e l'ho sentito anche da altr* (e abito in un buco di culo di provincia bigotta, non è affatto scontato).

Con questo confermo la sensazione positiva espressa da @topofila in un'altra diramazione di questo thread, che sia in atto un (seppur lento) cambio di mentalità intorno a questa cosa del linguaggio. Proprio in relazione a ciò, allego diapositiva dalla giornata odierna :blobderpy:

dubbi leciti semiseri 

@leodurruti @zeppe @diorama @topofila @Leukonoe @Nausicaa Non sono studiato, però una cosa come "signora assessore", "signora ministro" e via dicendo come la vedete?

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@cirku17 @zeppe @diorama @topofila @Leukonoe @Nausicaa io la vedo come una forzatura: la ragione per cui quei sostantivi sono sempre stati solo maschili è sociale e culturale, non grammaticale: quelle cariche un tempo erano *sempre* ricoperte da uomini. Visto che non lo sono più e che la società è cambiata mi pare giusto adeguare la lingua eliminando eccezioni che non hanno più senso di esistere, rendendo così la lingua più inclusiva.

«Ministra» poi mi pare sia ampiamente entrata nell'uso, non solo giornalistico.

Se la questione è solo che suona male, be', ti garantisco che ci si abitua. A me all'inizio avvocata e ministra suonavano male, ora mi suona male ministro e avvocato riferito a una donna, mi esplodono i neuroni a sentirli.

dubbi leciti semiseri 

@leodurruti @cirku17 @zeppe @diorama @topofila @Nausicaa concordo pienamente! Le parole descrivono la nostra realtà e quindi hanno il potere di 'nominare" il cambiamento: non dobbiamo avere paura di usarle!

dubbi leciti semiseri 

@leodurruti @zeppe @diorama @topofila @Leukonoe @Nausicaa Non suonano nemmeno troppo male alla fine. Basta trovare abbastanza equivalenti per tutte le occasioni però.

dubbi leciti semiseri 

@cirku17 @zeppe @diorama @topofila @Leukonoe @Nausicaa non so se ho capito bene, intendi una regola da applicare sempre?

dubbi leciti semiseri 

@leodurruti @zeppe @diorama @topofila @Leukonoe @Nausicaa Sì. Per non trovarsi a usare il femminile in modo goffo. Non mi vengono in mente esempi ma mi è capitato.

dubbi leciti semiseri 

@cirku17 @zeppe @diorama @topofila @Leukonoe @Nausicaa be', per i nomi che al maschile terminano in -o una regola c'è già (o quasi), quella di farli terminare in -a. Più difficile per quelli che terminano in -e, lì è un vero casino (pensa a dottore/dottoressa e scrittore/scrittrice)

Se dovessi scegliere una sola modalità per tutti sarebbe la -a (ingegnera, professora, dottora, assessora, scrittora etc.), perché ci sono già diversi casi (signora, marchesa, infermiera, portiera, pastora, etc.) e perché mi piace semplificare :-)

Mi rendo conto che è difficile andare a modificare alcune terminazioni «storiche» (mi riferisco, ad es., a dottoressa e professoressa) e a mettere ordine in un mare di eccezioni... Le regole però si formano con l'uso, e perciò se non insistiamo non si formeranno mai...

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