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«Si è anche aperto un nuovo settore di mercato con lo slogan dei neuroni specchio le cui promozioni – dal coaching all’architettura, dai corsi di empatia alle mostre d’arte, dalla riabilitazione al calcio – sono garantite anche da scienziati di rilievo. [...] Il fatto è che si tende ad attribuire la disumanizzazione di una società al singolo individuo e allo stesso tempo se ne stigmatizza lo stato psicologico, che però può essere riparato con la vasta offerta di prodotti in saldo».

iltascabile.com/scienze/neuron

@leodurruti Evviva! Forse un giorno saremo tutti convinti che il funzionamento del cervello può essere "studiato" (si notino le virgolette, please) solo considerandolo una "black box".

@pepsy non sono sicuro di aver capito il commento. Tu pensi che *non* possa essere studiato come se fosse una scatola nera, è così? (se sì, be', neanch'io)

@leodurruti Scrivo male. No, io penso che studiare il cervello come se fosse una "scarola nera" sia l'unico modo per studiarlo, almeno per quel poco che si può. Anche perché sono convinto che valga una specie di "principio di indeterminazione" (ma qui secondo me mi infogno...) per cui non è possibile - per esempio - studiare il "comportamento" di un neurone mentre ne misuri una sua caratteristica fisica. Non credo di essermi spiegato meglio e mi scuso.

@pepsy ma no, non era la scrittura, è che non capivo se l'esultanza era sincera o sarcastica. Invece ora ho capito, e credo anche di essere d'accordo con te (dico «credo» perché non ho competenze specifiche in materia), però ho l'impressione che non arriveremo mai a comprenderlo del tutto se insistiamo a trattarlo come una scatola nera. Di certo è meglio che studiarlo isolandone le componenti, però ho come l'impressione (aridaje) che il quadro sia più complesso, più vario e imprevedibile di come tendiamo a immaginarlo, e che il concepirlo come sistema chiuso non ci aiuti granché.

@leodurruti Era una esultanza in quanto molti dei presunti avanzamenti nello studio del funzionamento del cervello e del comportamento umano venivano proprio attribuiti all'invenzione dei "neuroni specchio". Anche io non sono uno specialista ma qualcosa ho letto perché l'argomento mi piace e sono giunto da tempo alla conclusione che non sia possibile, almeno allo stato attuale della tecnologia (ma lo scrivo solo in quanto appassionato di fantascienza) arrivare a capire come funziona quel coso che abbiamo nella scatola cranica. Il modello "scatola nera" almeno ti permette di avere una, sia pur vaga idea, di cosa succede se... anche se ignori cosa sia accaduto nella scatola nera...

@pepsy alla fin fine, mi pare che stiamo dicendo più o meno la stessa cosa, solo che poniamo gli accenti in due posti diversi: uno sulle potenzialità e l'altro sui limiti del modello scatola nera, coscienti entrambi che allo stato attuale sia comunque l'unico praticabile (anche perché io lo critico e vorrei un'alternativa, ma poi non lo so mica quale possa essere in concreto...).

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