25 #LnR Avrei dovuto leggere questa rivista prima delle altre. Sì perché c'è un bell'errata in cui c'è scritto che l'immagine del n.24 (Marilyn Monroe) non è di Milko Mrsek ma proprio di Daniele Zambrini. In effetti questo ha più senso.
Copertina di questo mese è il motivo per cui amo la grafica anni '80. Bastava mettere un coso su uno skyline di una città ed era già futuro. Non si preoccupavano di significare chissà che cosa, non si rotolavano nelle pastoie semantiche dell'"oddio forse non mi capiranno": facevano un cilindro viola e lo mettevano su nel cielo, perché è giusto così. La colpa era nostra che non avevamo cilindri viola sopra i nostri tetti, non del grafico.
L'attribuzione di questo capolavoro è la NEC, il che significa che forse era una pubblicità, oppure chissà cosa. Non ho trovato l'origine per cui tant'è.
Magari arrivo tardi e lo avete già visto tutti, o magari sto parlando troppo presto e diventerà brutto, ma sono al 6o episodio di Station Eleven (non ho letto il libro), e... PORCACCIDERBOLINA CHE ROBA.
Scritto anni prima del covid e prodotto poco prima/durante, segue una compagnia shakespeariana che cerca di tener viva l'arte nei primi decenni dopo che un virus ha spazzato via il 99% dell'umanità.
Si focalizza non sulla sopravvivenza in sé, ma sui diversi traumi di chi c'era già prima e di chi è venuto dopo (e molto altro, evito spoiler).
C'è anche di mezzo un fumetto prodotto in 2 copie, che fa molto Utopia.
Regia e fotografia stupende, montaggio di gran livello, suono tra i migliori mai sentiti e musiche di Dan Romer.
Se prosegue così, è candidato a una seconda visione istantanea + libro. #stationeleven #mastoseries
guardate sempre BENE la lista degli additivi
cw: come al solito non sto neanche a dirvi che le tematiche principali dei fumetti di questo mio periodo della vita sono relative a fluidi corporali di vario tipo, se avete sensibilità riguardo al tema OPPURE siete al momento alle dipendenze del convento delle Orsoline Scalze NON aprite questo fumetto
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