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Questo interessante video muove al fandom di Star Wars una critica non banale:
invidio.us/watch?v=HeUGLUYYYNQ
Dietro l'atteggiamento conservatore di chi critica ogni innovazione nelle modalità di storytelling e ogni deviazione da una serie di dogmi consolidati dalla trilogia originale c'è un tragico elemento rimosso: i primi tre film ci impressionarono *così* tanto perché eravamo bambini; quella meraviglia dipendeva anche da noi, e nessun film oggi può restituirci lo stesso sguardo. Come canterebbero i Pink Floyd, "the Star Wars saga is the same in a relative way - but YOU're older, shorter of breath and one day closer to death".

Sono del tutto convinto che l'Età dell'Oro non sia mai esistita, ma certamente esistono nel nostro passato personale stagioni vissute con un'intensità irripetibile. Ha colto il punto uno degli autori della saga di Star Wars, difendendosi dalle critiche: "I often think about how lucky we all were that the best stuff came out when we were the most impressionable".

Star Wars, dal primo all'ultimo episodio, resta una macchina fatta per fare quattrini - ma il materiale narrativo che ha offerto in 42 anni si presta ad analisi interessanti; si veda questo eccezionale video che smonta i trailer dell'ultima trilogia individuando uno a uno gli stratagemmi usati dalla Disney per convertire in denaro la nostra nostalgia: invidio.us/watch?v=7KOsM5Xfe_E

@marianotomatis Con gli anni ho maturato una sempre minor sofferenza verso tutti quegli elementi atti a fissare in un canone ogni minuzia di un universo narrativo.
A mio avviso l'unico risultato a cui porta è limitarne le potenzialità narrative a favore di semplici variazioni di quanto già visto.
Prendendola larghissima osservo ad esempio come certi personaggi siano stati arricchiti per esser stati protagonisti di storie slegate da canoni e contraddittorie tra di loro, a partire dai miti antichi fino a personaggi di racconti del '900.
Il moderno fandom, in questo, temo faccia a sè stesso più danno che favore.
Non ultimo, sospetto che anche la rigida proprietà intellettuale (copyright) sui regni della fantasia eserciti un ruolo non da poco nell'alimentare questi meccanismi.

@Ca_Gi Nel video che ho segnalato, Patrick Willems fornisce una risposta fulminante alla domanda "Cosa vogliono i fan da un nuovo episodio di Star Wars": cercano la versione filmica di una pagina di Wikipedia, piena di *fatti* che ignoravano e che vanno a riempire i buchi lasciati dai film precedenti. Naturalmente una buona narrazione deve smarcarsi da un orizzonte tanto limitato...

@marianotomatis Si, visto. Trovo che l'osservazione sulla ''versione filmica di Wikipedia'' sia azzeccata e proprio per questo ciò andrà sempre a cozzare con la spinta a voler ritrovare il senso di novità e meraviglia vissuti quando si approcciò la prima volta quel certo universo narrativo proprio perché si lavora all'interno di margini già definiti, rimuovendo misteri e momenti su cui prima si poteva fantasticare.

Un esempio banale, proprio su Star Wars: ricordo che nel primo film (quello del '77) si parlava dei Jedi come di un ordine semi-mitico e il cui ricordo stava diventando una leggenda che pochi prendevano sul serio. Solo fantasticando potevo ''tappare i buchi'' su chi erano, da dove venivano e come erano sopravvissuti in segreto -per secoli-. Inventavo le MIE storie mitiche basate su S.W. >

@marianotomatis > Poi però arrivano i prequel in cui si rivela che i Jedi erano una nota e potente organizzazione perfettamente integrata nell'amministrazione galattica fino a pochissimi anni prima degli avvenimenti del primo film.
Di colpo il ''canone'' ha stabilito che il MIO S.W. non poteva aver spazio, era apocrifo e non valido.

Ecco, giusto un piccolo esempio personale in cui un universo narrativo fantastico immenso si è fatto più piccolo e chiuso imponendo confini che han tolto ''spazio di manovra'' ai suoi fruitori sempre meno partecipanti ma sempre più guardiani.

@Ca_Gi @marianotomatis

aaah i MIDICLORIAN

una volta la Forza si percepiva nelle interferenze, ora si fa l'esame del sangue

:(

@Ca_Gi questa tua riflessione la condivido personalmente, ho avuto la stessa sensazione con le guerre dei cloni: non che avessi un'idea precisa di cos'erano, ma il modo in cui sono state realizzate nei prequel mi ha limitato come avrebbero potuto essere a una singola versione, del tipo che a quel punto preferivo il "vedo-non vedo" che avevo prima.
Comunque penso sia proprio per questo che ho sempre preferito storie secondarie di Guerre Stellari che arricchissero e ampliassero gli eventi della saga (tipo Dark Forces-Jedi Knight o Shadows of the Empire) senza andare a toccare elementi canonici della trilogia originale
@marianotomatis

@Ca_Gi @marianotomatis io dell'ultimo film ho visto solo un trailer, e m'è sembrato un collage di elementi dei primi tre film. leggo in giro che è ancora peggio di così, che hanno approfittato di questi nuovi film per "correggere" "errori" dei vecchi film, come la vulnerabilità della Morte Nera. praticamente hanno fatto di tutto per non sconvolgere i fan in nessun modo con ambiguità o novità

il primissimo film di Star Wars era una cosa a sé, una cosa nuova, non ascrivibile a nessun genere. ma, una volta uscito, ha *creato* un nuovo genere di film. un genere soffocante, che ha prodotto pochissimi non dico capolavori, non dico classici, ma anche solo film godibili (in *tantissimi* provarono, a cavallo tra anni '70 e '80, a ripetere il successo di Star Wars. quanti qui si ricordano di Krull?)

@Ca_Gi @marianotomatis a un certo punto, finisci per fare nuovi film solo per dare ai fan nuovo materiale per i loro wiki, per colmare le lacune, sciogliere le congetture, ecc.

e poi, fare un film non è come scrivere un libro. i libri non richiedono uno staff di centinaia di persone, alcune con compensi milionari, o attrezzature sofisticate, né possono essere fruiti solo in speciali teatri (con altre costose, sofisticate attrezzature). infinite saghe di libri-pattumiera come La Ruota del Tempo, Le Cronache della Folgoluce, Le Cronache dell'Assassino del Re ecc. non rendono *materialmente* più difficile l'esistenza di buona letteratura

@marianotomatis
Non so. Se prendiamo l'altra famosa saga di SF Star Trek, io ero un appassionato della TOS risalente a quando non ero ancora nato, mentre disprezzavo la NG che era a me contemporanea.

Al contrario sfido chiunque a preferire l'originale al reboot di Battlestar Galactica.

Penso anche che la maggior parte degli whovian ricordino con affetto il dr.Who di Tom Baker e probabilmente ne rivedrebbero volentieri delle puntate per l'effetto nostalgia, ma che non rinuncerebbero per nulla al mondo alle ultime serie.

Al contrario il mio gradimento dei vari Alien è come andare sulle montagne russe.

Secondo me il problema degli SW prequel e sequel è che sono davvero brutti!

Inoltre: quando si fa un sequel di una trilogia di quel calibro, l'effetto nostalgia DEVE essere preso in considerazione.

@oloturia @marianotomatis condivido in pieno, i sequel e soprattutto i prequel non sono minimamente all’altezza degli originali. Anzi dirò di più negli anni 90 (vedi film clerks) si considerava il “return of the Jedi” il più commerciale con tutti quei pupazzetti, e “empire strike back” nettamente superiore al primo capitolo “a new hope” nonostante fosse il primo indimenticabile film.

@oloturia @marianotomatis potrei viceversa aggiungere come anche Matrix sia entrato nell’immaginario cult della fantascienza nonostante non fossi più un ragazzino. Perché come Star Wars era innovativo sia come storia che come effetti speciali innovativi (effetto wow) idem anche per i primi 2 film di terminator. Tutti seguito da sequel fatti bene ma che non avevano più l’effettto wow ma ne ripetevano la solita matassa

@oloturia Che l'effetto nostalgia sia preso in considerazione, lo mostra l'altro video che spiega come Disney "weaponizes nostalgia" contro di noi. In realtà, l'effetto nostalgia viene usato su noi quarantenni: mio nipote che ha dieci anni sta vivendo l'esperienza del sequel con tutt'altro hype rispetto a chi lo legge (come noi) sulla scia della prima trilogia. E' lo sguardo vergine di mio nipote che nessun sequel sarà in grado di restituirci.

@marianotomatis
No, ma che Disney weaponizzi la nostalgia credo sia palese. Anzi, il problema è proprio che mi vien da dire "hey, ma queste sono trappole da nostalgici". Non è strano che ritirino fuori dal cilindro tutto il nostro immaginario da Alien ai Visitors: è che come adulti responsabili cominciamo ad avere stipendi da spendere in roba (per dire: stanno tornando di moda i LIBROGAME - mio fratello vive ora di questo).

Però perché non abbiamo avuto la stessa reazione con Fury Road? Anche in quel caso l'effetto nostalgia è stato usato contro di noi, eppure è un capolavoro. Anche Tron Uprising dio santo la cancellazione della serie meriterebbe l'assalto alla Disney con torce e forconi.

Sulle nuove generazioni non so. Le mie nipoti le vedo più interessate a Steven Universe che a SW quindi non ho una piattaforma di test :D

@oloturia Credo che il dibattito sulla bontà della nuova trilogia sia interessante "per sè", ma Willems sottolinea la necessità di includere se stessi nell'equazione - come a dire: l'ingrediente "tu-a-10-anni" non farà mai più parte del risultato finale, ed è bene che lo consideri, o rischi di cercare nell'opera limiti che in realtà sono tuoi. Ovviamente questo non dice nulla su quelli che sono i *veri* limiti intrinsechi dell'opera stessa - per esempio, un linguaggio filmico ottimizzato per la visione a 3D (e i BlueRay 3D vengono venduti molti mesi dopo la versione flat, per farceli ricomprare con la nuova feature) e la presenza di personaggi pensati solo con un occhio al merchandising (come l'ultimo inutile droide di ep. 9)

@marianotomatis
No ma io capisco il punto di vista di Willems. Quello che contesto è che non posso razionalmente rinunciare al filtro "io-a-10-anni". Fa parte di me. Non potrei soffocarlo come non ci riesco con la mia fobia delle cavallette: so razionalmente che sono innocue ma non posso far a meno di scappare urlando.

A me è successa una cosa analoga con Toro Scatenato: film che probabilmente è nella storia del cinema, a me è sempre sembrato scialbo.
Il motivo è -presumo- il fatto che avessi letto prima il libro di Jake La Motta. Ora: posso unleggere (disleggere?) il libro per apprezzare meglio il film? Purtroppo no :\

Comunque l'ultimo film ancora non l'ho visto, per cui CI PROVERÒ a togliere tal filtro. Insomma Willems c'è riuscito no?

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