Peraltro ci sarebbe da scrivere moltissimo sulla storia dei videogame spagnoli. Ahimè io ne so pochissimo.
In Spagna c'erano alcune riviste di giochi pirata esattamente come in Italia (come ad es. la versione iberica di Load'n'Run uguale a quella italiana ma con giochi diversi e copertine orrende ORRENDE) il che fa pensare che la posizione riguardo il copyright fosse simile. A differenza dell'Italia però in Spagna nacque una nutrita schiera di case sviluppatrici come Topo Soft, Zigurat, Erbe, Dro-Soft, Opera e non ultima Gaelco, segno che la pirateria "da edicola" non sia stata l'unica motivazione del perché in Italia non abbiamo avuto, e comunque siamo ancora indietro, una grandissima produzione videoludica.
Ad ogni modo nessuna delle aziende spagnole sopra citate è sopravvissuta. Qualcosa dev'essere successo, ma cosa?
@oloturia Ha giocato molto che la Sinclair aveva un buon mercato anche in Spagna, e il distributore Spagnolo, Investronica, mise sul mercato una versione del ZX 128K tradotto in spagnolo anche nei messaggi di sistema. Il software spagnolo è in buona parte anche software nato spesso su Spectrum, forse anche più che in UK dove alcune pietre miliari nacquero su Acorn BBC (come Elite).
@oloturia Forse lo Spectrum 128k dava ragioni migliori per comprarlo rispetto al Commodore 128. Il chip audio era un grosso passo in avanti rispetto allo Spectrum che non ne aveva, ma col senno di poi trovo che la mossa di includere una unità di massa nelle macchine giustificasse un po' le nuove versioni, come il +3A che aveva un lettore a dischi ma fondamentalmente era sempre lo stesso spectrum. Per l'utente comune faceva più differenza.
OK Gaelco s'è messa a fare freccette, del resto la felsinea Zaccaria trasferitasi a San Marino ora fa pochissimi videogiochi e tantissimi videopoker (maledetti, come avete potuto?).