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Stasera serata (probabilmente) masochistica. Proverò a guardare una trasmissione sul 50mo della "Strage di stato".

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Allora, secondo il conduttore, Giuseppe Pinelli sarebbe "volato" o "precipitato". Vengono, ovviamente citate anche le tesi della "morte accidentale" e quella del "malore attivo". Sicuramente la sua morte è "un mistero".
Per il momento, colonna sonora a parte ("il Bombarolo") una trasmissione senza infamia e senza lode.

Siamo passati al dopo "strage di stato". La trasmissione prosegue più o meno come un riassuntino (ma questo è inevitabile) buono per gli ignoranti assoluti che però rischiano di uscirne con le idee confuse. Ammesso che resistano alla noia.

Primo inciampo, secondo me bello pesante, nell'elenco delle stragi successive al 1969 viene messo anche l'attentato del 1973 davanti alla Questura di Milano che è l'unico ad avere un colpevole con un nome e cognome: Gianfranco Bertoli. Tutto fa brodo insomma.

Sbraco totale. Compaiono le BR che quando c'è stata la "strage di stato" erano al liceo. Secondo inciampo, storico, il "primo omicidio" (sic!) delle BR sarebbe quello di Francesco Coco avvenuto nel 1976. No, va bene il riassuntino, ma non esageriamo.
Lo sbraco continua con l'affaire Moro e il gomblotto.

Riassuntino di "Gladio", ovvero l'apoteosi del gomblotto. A questo punto il tempo dedicato alla "strage di stato" è probabilmente ridotto a una piccola manciata di minuti. Peccato non aver preso i tempi per poterlo affermare con sicurezza.

Cioè c'era (anzi c'è ancora) "Gladio" dietro la "strage di stato". Temo che se si inoltra su questa strada la trasmissione potrebbe durare un altro paio di settimane.

Reprise finale sulla bomba di Piazza Fontana, qualcosa mi dice che (finalmente) siamo alla fine.

Magari se mettevano un'altra versione della canzonetta alla fine facevano più bella figura.
E' stata dura ma ho resistito.

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