@retrorobobotnik89 *il* pennino? si può comprare un solo pennino per volta?

/me guarda la sua mezza dozzina di pennini in uso quasi quotidiano :D

@valhalla "il" pennino per fare uno studio sul bulino :)

Fai calligrafia?

@retrorobobotnik89 per valori molto grezzi della parola calligrafia, sì.

però uso pennini ad intinzione anche per scrivere normalmente, perché son fissata :)

@valhalla madonna santa anche io vorrei farlo sempre :)

@retrorobobotnik89 ok, nel mio caso quasi sempre. quando ho una scrivania o almeno un tavolo sottomano, ed esclusi gli appunti di una parola (per questi casi d'uso ho un paio di stilografiche economiche, che sono più veloci da usare).

A parte quello, come calamaio uso delle bottigliette con contagocce, che sono meno propense a ribaltarsi, e me ne porto anche qualcuna un borsetta (dentro ad una scatoletta di metallo con del materiale assorbente. dentro ad una busta impermeabile.) assieme a portapennino e i due o tre pennini che uso di più.

@valhalla

Ma che bellezza! il pennino che uso io è molto duro e fine, e spesso gratta il foglio, non credo sia fatto per scrivere, quanto più per lavori grafici. Tu che pennini usi?
Io per il resto scrivo sempre e solo con la stilografica, davvero, non riesco a usare altro. (economica, ovviamente).

Mi piacerebbe assaje vedere i tuoi pennini :) Io non ne capisco nulla, sono andato in cartoleria e ho chiesto "un pennino". Fine. Di quanti tipi ne esistono?

@retrorobobotnik89 uuuu, lucky 10000 :D ( xkcd.com/1053/ )

Consiglio un giro su shop.kallipos.de/en

è un negozio, ma è anche una specie di enciclopedia del pennino, soprattutto d'epoca, con le varie forme, lo scopo per cui sono / erano usate, dimensioni e rigidità.
@retrorobobotnik89 Adesso è troppo buio per scattare foto, ma ho un po' di foto “di repertorio” (scattate quando ho comprato i vari pezzi, con l'intento di aggiungere foto all'inventario dei pennini… cosa che ovviamente sta ancora aspettando :D )



le prime quattro sono penne astoria, che era il pennino preferito di mia madre quando era alle elementari, ed è anche uno dei miei preferiti: extrafine e rigido (ma scorrevole); è solo per scrittura quotidiana, non per calligrafia.

Poi ci sono tre pennini a punta tronca: i primi due (brause) sono ancora in produzione; questi sono larghi mezzo e tre quarti di millimetro e vanno bene per scrivere normalmente con un po' di variazione di tratto a seconda dell'inclinazione del pennino, dei brause ho anche le varianti fino a 3mm che vanno meglio per fare calligrafia in stili tipo gotico, onciale, cancelleresca e simili.
@retrorobobotnik89 Questo invece è un set di pennini flessibili per calligrafia tipo inglese, in cui la variazione del tratto è dato dalla pressione; quelli che uso di più sono il terzultimo e il penultimo. Mi pare che il tuo sia di questo tipo, visto come varia il tratto?

Il terzultimo è vintage, era indicato dal libro di calligrafia di scuola di inizi 900 che uso come guida per imparare stili dell'epoca, è extrafine, extraflessibile e richiede un sacco di allenamento per essere usato, perché bisogna fare estremamente attenzione a scrivere sempre solo nella direzione giusta.

Il penultimo invece, brause 361, è ancora in produzione, è sempre extrafine e molto flessibile, ma è un po' più tollerante, e funziona bene anche per scrivere normalmente.

I doppioni sono perché i pennini a punta fine dopo un po' si rovinano / consumano e iniziano ad allargare il tratto, fino a diventare abbastanza inusabili. Quelli a punta tronca tendono ad essere più resistenti, ne ho in giro ancora di comprati negli anni 80 e usati in tutto questo tempo (anche se sporadicamente, mai per scrivere tutto il giorno) che sono ancora perfettamente usabili.
@retrorobobotnik89 Mi risulta che i pennini da disegno di solito siano sempre fini e flessibili, ma un po' meno di quelli da inglese; l'unico che ho (e che tra l'altro è facile che sia quello che ti han venduto in cartoleria) è prodotto dalla bic (lol), ed è anche più sottile degli altri, per cui richiede un portapennino apposta.

Non sto trovando foto, anche se mi pareva di averne fatte.
@retrorobobotnik89 qui si vede invece cosa intendo per valori grezzi della parola calligrafia :D

(questo in realtà era per mostrare i due inchiostri, i pennini usati sono nelle foto sopra)



e qui c'è uno dei brause 180 più larghi che citavo sopra (a cui come faccio di solito ho tolto il serbatoio: non ci sono abituata e faccio più fatica con che non senza)
@retrorobobotnik89 E queste sono le bottigliette con contagocce di cui parlavo.



Se sto usando una di queste, deposito una piccola goccia di inchiostro da quella direttamente sul pennino, sopra o sotto a seconda della forma del pennino (vado d'istinto, non ho una regola).

In qualche caso intingo semplicemente il pennino nel calamaio, soprattutto per inchiostri che sono già in bottigliette abbastanza piccole (o per i campioni nelle loro provette).

Il terzo metodo che uso è per usare gli acquerelli come inchiostro, per cui uso un waterbrush (il più vecchio che ho) per sciogliere un po' di acquerello e poi depositarlo a gocce sul pennino.
@retrorobobotnik89 btw, usare gli acquerelli per fare calligrafia è cosa consigliatissima: funzionano decisamente bene anche coi pennini molto flessibili, permettono di avere svariati colori in poco spazio, e anche colori particolari tipo metallici o fluo, e non sono a rischio spargimento di liquidi se li si vuole portare in giro.

Vanno bene sia acquerelli seri per artisti (comunque se ne usa poco per volta; ovviamente funziona se li si ha già perché si fa acquerello, altrimenti non si riesce ad avere tanti colori senza svenarsi :D ) che acquerelli da bambini un minimo decenti.
@retrorobobotnik89 Ah, e l'altro inchiostro consigliato per fare calligrafia è il pelikan 4001 nero. il buon, vecchio, affidabile, economico pelikan 4001 nero, che non allarga il tratto, non spiuma, non fa cose brutte, e si può usare per fare esercizi senza il minimo ritegno.
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