Mamma e figlio per strada.
F: Ho preso 7
M: Ma Vincenzo non ha mai preso meno di 8 l'anno scorso, perchè tu non ce la fai? Non hai neanche un 8.
F: Ce l'ho ce l'ho. In matematica!
M: Sarà fortuna.
F: Ma anche in scienze!
M: Vedrai che si abbasserà anche quello fino a fine anno.
F: Non mi rompereeee!
M: Non gridare.
Ed è per questo e altri motivi che ci vorrebbero le selezioni per riprodursi.
@bluberrycookie @tenib è anche il motivo per cui per fortuna tantə se ne vanno di casa il prima possibile. Porca miseria, però che merdaccia
@rolery
Atteggiamento molto diffuso quello della competitività genitoriale, in cui si riflette sui figli la sete di "successo".
Quando mi capita di averci a che fare in genere cerco di cambiare argomento, o, dipendendo da* soggett*, li prendo per il culo.
Sui motivi per abbandonare (o no) la casa dei genitori ce n'è per tutti i gusti.
Conosco anche parecchi casi opposti, gente che non se ne va di casa neanche a cannonate, pur potendosi independizzare anche a livello economico, stanno tanto bene con mammà schiavizzata a lavare stirare e cucinare, e lei tanto contenta. Soprattutto maschi devo dire.
@bluberrycookie @tenib
@ciccio2000 Sete di successo o voglia di scoraggiare e sottomettere un bimbo che peraltro non ha alcun deficit da colmare?
@tenib un mix perverso.
Magari la voglia di scoraggiare non è "dolosa", ma diventa il risultato inevitabile di questo atteggiamento.
IMHO
@rolery @bluberrycookie
Lə figlə, e in generale le persone, non si denigrano, non si sminuiscono i loro sforzi o il loro intelletto, non si mettono nella posizione di doversi guadagnare affetto o stima con l'eccellenza
Parlo da persona figlia di padre ampiamente denigratorio
@bluberrycookie In linea di massima sono con te, ma credo che da un lato o dall'altro si sbagli inevitabilmente. Anche perchè dipende da vari fattori, tra cui la personalità della prole. Già in casa io non facevo nulla se non mi si sfidava (non al livello becero del toot qua) e mio fratello, al contrario, s sfidato si disinteressava a qualsiasi attività. Io ero il primo quindi i miei dalle mie reazioni avevano probabilmente generalizzato e usato lo stesso approccio, sbagliato, con il secondo. Forse l'importante non è provarci, ma sapersi fermare.
@bluberrycookie Per relativizzare la propria pedagogia serve, ma utilizzare la psicologia sui propri cari non credo sia consigliatissimo, nemmeno per i professionisti.
@tenib @ciccio2000 @rolery
La psicologia serve per comprendere, mica per manipolare.