Gorillas chiude in Italia e licenzia 540 persone. La startup di delivery tedesca ha dichiarato di volersi concentrare sul altri mercati e, oltre all'Italia, lascerà anche Belgio, Spagna e Danimarca.
Accade a meno di un anno dal suo arrivo nel nostro paese e dopo soli due mesi dalla sottoscrizione di un contratto collettivo con i sindacati Uilt e Fit-Cisl che ora denunciano il comportamento inaccettabile dell'azienda.
Deliverance Milano, una delle maggiori organizzazioni di rider in Italia, nel suo comunicato (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=401414542019295&id=100064522581087) evidenzia come la scelta di Gorillas venga dal suo maggior investitore, Delivery Hero, che ha scelto di favorire un'altra azienda dello stesso gruppo: Glovo. Glovo, appena acquisita dal gruppo Delivery Hero, non solo è più radicata sul mercato italiano ma non assume i rider con regolare contratto.
Anche Getir, altra azienda di consegna della spesa, sta cercando di risparmiare sul costo del lavoro prediligendo le nuove assunzioni ai rinnovi dei contratti a termine. Questi sono solo gli ultimi due esempi di come l'economia di piattaforma e il modello-startup si basino su strategie di breve respiro che non tengono conto delle esigenze di chi lavora, che si tratti di rider, programmatrici o personale del marketing.
Abbiamo due obiettivi: organizzarci per pretendere un trattamento dignitoso e cooperativizzare le piattaforme. Gli esempi non mancano: Gorillas e Getir in Germania hanno visto un’ondata di scioperi che ha portato alla formazione di un consiglio operaio a Berlino. Per le cooperative invece, continua a espandersi la rete di CoopCycle e compaiono anche i primi esempi italiani, come la giovane Robin Food di Firenze.