Nicolò è accusato principalmente di reati in concorso, coi quali non gli vengono contestate azioni specifiche se non la sua semplice presenza al corteo antifascista.
Tutta l’operazione, orchestrata dalla Procura di Torino e richiesta a gran voce da tutti i partiti e dall’allora ministro degli interni Minniti, tuttora colpisce diversi altri antifascisti e antifasciste di Torino con firme, obblighi di dimora e arresti domiciliari.
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