I colossi del fracking stanno utilizzando la sorveglianza sui social media -appoggiandosi a società private- per rafforzare i loro casi in tribunale, screditando e criminalizzando gli attivisti attraverso le informazioni attinte dai loro social network, in particolare facebook.
Foto, discussioni anche le più innocenti diventano prove, come la foto di una madre con il suo bambino durante una manifestazione presentata in tribunale nel caso "Europe Oil and Gas."