Cacciari a "Quante Storie" ha affermato che tra i conflitti intra-statali il conflitto anarchico è in contrapposizione al conflitto costituente, dove quest'ultimo è inteso come un conflitto positivo e proponente di una alternativa più o meno radicale alle norme, lasciando al primo il ruolo di mero conflitto anti-statale senza fondamento costitutivo.
Ora, certamente il principio anarchico non condivide il fondamento costitutivo dello stato, ma non per questo un conflitto definibile anarchico è considerabile solo negativo dello status-quo.
La differenza sta nel fatto che il non-fondamento (an-arché) anarchico esiste in un "radicale fuori" (per usare le parole di Newman) rispetto a quello statale, ma c'è. Mentre Cacciari probabilmente intende l'anarchia letterale, che non è però quella della teoria politica.
È condivisibile ciò?