> Quindi realizzava una generica cornice letteraria artificiosa, tipo il racconto di una ricercatrice che presentava le proprie ricerche sulla resistenza, in cui inseriva i propri riassunti delle vicende, edulcorati come già detto. Grazie a tale cornice il testo rientrava nel romanzo e così facendo si smarcava ulteriormente dal dover rispondere della correttezza di ciò che affermava.
Essendo i suoi dei romanzi e non delle inchieste, di nessuno dei dati che riportava vi eran le note, rendendo difficile andare a ricostruire le sue fonti e verificarne la correttezza.
Insomma: filtri, su filtri, su filtri per lanciare accuse ma senza dover render conto della veridicità delle proprie affermazioni. >