L’ultimo rapporto Eurostat parla chiaro: in Italia, il divario tra ricchi e poveri cresce. Un quinto della popolazione può contare su entrate sei volte superiori di quelle della quinta parte più povera. Non che questi dati ci stupiscano. È da tempo assodato che il sistema capitalistico è un modello iniquo, predatorio, marginalizzante, orientato al benessere del profitto e delle merci, alla vendita e all’acquisto, alla buona salute dei bilanci aziendali.
Eppure, malgrado ciò, ci si continua a comportare come se nulla fosse, cercando di non intaccare gli standard di vita diffusi.
Non impressionano questi dati, così come non impressionano i senza tetto nei pressi delle stazioni, i lavoratori e le lavoratrici in attesa di una stabilizzazione o i\le pensionati\e che, a fine mese, ricevono un assegno ridicolo.
Va tutto bene.