"L’eredità più dannosa di Pansa (e dei suoi emuli e ispiratori) – a mio avviso più colposa che colpevole – è dunque forse il giudizio negativamente definitivo su chi si oppone, su chi si ribella, su chi aspira a cambiare radicalmente la società in cui vive, accomunato in quanto presunto autore di atti parimenti violenti di quelli compiuti da chi lo sfrutta, da chi lo opprime, da chi lo massacra, da chi ne occupa il territorio. La vera vittima – non solo di Pansa, chiaramente, ma del contesto culturale in cui il revisionismo ha spadroneggiato – è dunque la legittimità del conflitto. Ed è forse su questo, più che sui singoli errori e sulle singole omissioni dell’opera pansiana, che ormai – con Pansa finalmente morto – si dovrebbe riflettere per invertire la rotta."
Ilenia Rossini su DINAMOpress