a voce alta, ininterrottamente, dalla sua camera, di modo che la sentissi viste le porte aperte. ero sveglia, come al solito, e ho cercato di rimanere a letto sperando si chetasse a una certa. continuava. l'ho raggiunta (mio fratello dorme in camera con lei da quando nostro padre è andato via, ciao Freud; era sveglio pure lui) e ho chiesto se avesse da dirmi qualcosa facendomi carico - come sempre, diocane - della sua emotività. ha negato. le ho risposto di aver sentito cosa stesse dicendo, mi ha detto "eh, bene che hai sentito" e tutta la sua teoria per cui sarei ipocrita e bugiarda nascondendo che non ho il coraggio di prendere un mutuo dietro i possibili vantaggi di mio fratello. mi è toccato ribadire l'ovvio, che dopo 3 anni di gigi la trottola mi sono rotta di guidare la macchina per lavoro, che lasciandola a casa