Sostanzialmente alle persone "non conformi" (vuoi per identità, genere, neurotipicità etc etc) viene chiesto un doppio lavoro: da un lato quello di adattarsi e cercare di sopravvivere in un mondo non fatto per loro, dove chi ha una qualche forma di privilegio vive spesso senza la consapevolezza delle difficoltà e degli ostacoli che questo produce. Dall'altro per poter vivere bene è necessario esporre le proprio necessità, almeno quelle fondamentali, e quindi affrontare un lavoro di elaborazione verso la lingua "dell'altro", quell'altro che per l'appunto non ha la ben che minima idea di cosa voglia dire essere diverso da sé e dalla realtà della maggioranza.
[continua sotto]