1) lo stato dispiega la propria forza militare ignorando (...) l’esigenza di trovare «un punto di equilibrio» tra la riduzione delle libertà e le esigenze di contenimento del contagio;
2) lo spazio politico (...) viene occupato da una «responsabilità» individualizzata e acritica; e il giusto «non bisogna mettere in discussione la realtà dell’epidemia» diventa troppo facilmente «non bisogna mettere in discussione il modo in cui il governo affronta l’epidemia».
Se non mettiamo in discussione 1 e 2, quindi, dovremo per la stessa logica accettare tutto (...) perché tutto sarà in nome del «contenimento del contagio». Quindi accetteremo (...) la fine della possibilità di lottare (...) per fermare il disastro sociale e ambientale (...) che hanno generato e amplificato la potenza epidemica stessa.
https://www.wumingfoundation.com/giap/2020/03/la-viralita-del-decoro-2/