Quella volta che Montanelli tentò di depistare le indagini sulla strage di piazza Fontana, inventando di sana pianta che Pinelli fosse un informatore della questura e che avesse confidato a Calabresi che gli anarchici stavano preparando "qualcosa di grosso". Ovviamente, interrogato dai magistrati, ritrattò tutto e fu costretto a chiedere scusa. E questo è solo un episodio, non è l'unico caso di giornalismo al servizio del potere più becero che agiva in Italia, quello che tramava golpe e compiva stragi.
Sarebbe questo il "grande giornalista" al quale innalzare statue?