Si tratta per la maggior parte di persone di origine straniera, pienamente consapevoli della profonda precarietà esistenziale che l’attuale organizzazione della società ha loro riservato. Il perenne ricatto del permesso di soggiorno le condanna ad un girone burocratico che gli italiani «di sangue» non conoscono e spesso non immaginano. L’unione tra l’orgoglio e la volontà di lottare fa il miracolo ed è come se una vertenza sindacale, ad un tratto, espandesse il proprio respiro e si trasformasse armoniosamente in una vertenza sociale.
«Ormai i lacrimogeni sono come Chanel». «Sì, siamo abituate». «Profumo di lotta»
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