Il virus come vettore che rende visibile la vulnerabilità delle infrastrutture della città è un’immagine che mi piace e mi convince molto. Direi di più: abbiamo bisogno di simili segnali di allerta.
Cities at war. Intervista a Saskia Sassen Per Saskia Sassen, docente di Sociologia alla Columbia University di New York, tra le più autorevoli intellettuali del nostro tempo, il virus è un segnale d’allerta che ci costringe a confrontarci con la vulnerabilità delle città globali, con i limiti della nostra conoscenza e con le conseguenze di quell’economia predatoria ed estrattiva che crea veri e propri «buchi nel tessuto della biosfera». Ma è proprio a partire da bisogni e vulnerabilità comuni, e proprio a partire dalle città - i luoghi più colpiti dalla pandemia ma anche quelli che ospitano un «terzo
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